Caravaggio, trovate 1.500 piante di marijuana in un capannone abbandonato
Le indagini partite dalla segnalazione di strani cali di tensione: era stato fatto un allaccio abusivo per consentire la coltivazione
Nel tardo pomeriggio di ieri (venerdì 10 febbraio), a Caravaggio, i carabinieri hanno rinvenuto circa 1.500 piantine di marijuana nascoste in un capannone abbandonato in via Severgnini, nella zona industriale della città della Bassa.
Il blitz fa seguito a delle indagini portate avanti dall'Arma e iniziate nei giorni scorsi a seguito di alcune segnalazioni su improvvisi e prolungati cali di tensione sulla rete elettrica della zona. In particolare, l'8 febbraio la corrente è mancata dalle 17 all'una di notte, preoccupando non poco sia i residenti che gli imprenditori che lavorano in zona.
L'allaccio abusivo
Alcuni degli imprenditori la cui azienda ha sede nella zona industriale hanno chiamato i carabinieri, i quali hanno notato alcuni "cavi volanti" che portavano corrente all'interno del capannone apparentemente in disuso da tempo: un possibile allaccio abusivo, forse causa dei continui guasti.
Nessuno si aspettava, tuttavia, che l'allaccio abusivo alimentasse - questo almeno quanto emerge sinora - una vera e propria piantagione di marijuana, con tanto di convettori di calore per consentire la crescita delle piantine anche in questi giorni di gelo.
L'ingresso nel capannone
Per entrare nel capannone, chiuso a chiave, sono intervenuti anche alcuni mezzi del vicino soccorso stradale Berna. All'interno, i carabinieri della stazione di Caravaggio hanno trovato circa 1.500 piccole piante di marijuana e sono in corso le indagini per risalire ai coltivatori. Sul posto anche i tecnici dell'Enel, che hanno smantellato l'allaccio elettrico abusivo.