Casa di riposo Anni Sereni, lacrime e commozione per la prima carezza dopo 9 mesi
Finora le visite erano consentite soltanto attraverso un plexiglass o in videochiamata
Le mascherine nascondono i sorrisi, ma non gli occhi. Felici, umidi, increduli. Questa mattina, per la prima volta dopo mesi, molti anziani ricoverati alla Fondazione Anni Sereni di Treviglio hanno potuto toccare i loro cari, dopo il via libera ottenuto dalle autorità regionali e nazionali. Molti di loro non si vedevano di persona da questa primavera, dallo scoppio della pandemia. Ne parla il Giornale di Treviglio.
Nove mesi di isolamento. “Il desiderio dei nostri nonni e dei propri cari di potersi incontrare, stamattina, si è avverato” commenta orgoglioso il presidente Augusto Baruffi, che tra i primi aveva supportato l’istanza dei parenti mettendo in campo un articolato piano di sanificazione anti-Covid.
Le mani intrecciate. Finora, i contatti tra l’interno e l’esterno della Rsa si tenevano soltanto via call, tramite tablet messi a disposizione degli ospiti coadiuvati da infermieri e operatori sociosanitari. Oppure, ma solo fino a ottobre, attraverso un muro di plexiglass. Dalla seconda ondata in poi, però, al fine di scongiurare un’altra ecatombe Covid nelle case di riposo, Regione aveva sospeso per la seconda volta le visite dei parenti nelle Rsa anche qualora fossero state organizzate in modo da mantenere l’isolamento dei pazienti. Da oggi, invece, madri, padri, nonni, nonne, figli e nipoti potranno tornare – con tutte le precauzioni del caso – a sfiorarsi.