Case popolari, trasferita famiglia Rom da via Moroni. Ma prima lascia l’appartamento devastato
L’abitazione era di proprietà del Comune e gestita da Aler, in passato erano intervenute le forze dell’ordine
Avevano creato problemi in passato: le tensioni con i vicini erano ormai insostenibili, tant’è che più volte le forze dell’ordine avevano dovuto intervenire. È stata così trasferita una famiglia di stranieri, che risiedeva in un appartamento gestito da Aler a Bergamo, al palazzo del civico 103 di via Moroni.
«Dopo tre anni di lotte – ha dichiarato Alessandro Carrara, segretario cittadino della Lega che si era interessato alla difficile convivenza tra inquilini italiani e stranieri - finalmente una delle famiglie Rom che tormentavano il complesso abitativo è stata sgomberata. Un risultato che però lascia l’amaro in bocca: infatti questi incivili hanno pensato bene di demolire la casa nella quale erano ospiti, distruggendo buona parte degli interni e rendendo l’abitazione popolare inagibile». Come si può notare dalla foto pubblicata dall’esponente del Carroccio, gli interni sono stati devastati, con danni significativi che avrebbero reso i locali inagibili. «Non è possibile che le case che spettano alle persone perbene in difficoltà economiche finiscano nelle mani di questi criminali nullafacenti».
I servizi sociali, secondo quanto affermato dall’assessore all’Edilizia residenziale e pubblica Marzia Marchesi, avevano evidenziato una condizione di fragilità legata alla presenza di diversi minori, oltre che il disagio patito dagli altri condomini. Sulla base delle graduatorie e della disponibilità di appartamenti, il nucleo familiare è stato trasferito in un’altra casa popolare comunale. La situazione di tensione con i condomini è ben conosciuta anche dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi, dato che in passato erano intervenuti degli agenti per evitare il peggio. Per quanto riguarda lo stato dell’abitazione, ha fatto sapere che sarà effettuato un sopralluogo dal Comune, che ha la proprietà dell’immobile, ed Aler, che è stata incaricata invece della gestione. Sarà così stabilita l’entità dei danni e ne sarà chiesto conto ai responsabili.