Il nuovo casello dell'A4 si fa spazio. A Dalmine sono partiti gli espropri
Il progetto, fermo dal luglio 2018, è stato sbloccato da Roma. Avviate le procedure, i proprietari possono presentare osservazioni entro 45 giorni.
Sono oltre 27 mila i veicoli che ogni giorno transitano dal casello di Dalmine, con picchi che arrivano fino a 30 mila passaggi quotidiani. Ecco perché il progetto per la realizzazione del nuovo svincolo di ingresso-uscita dell’A4 in questo tratto resta una delle opere più attese da cittadini e pendolari. Nelle ultime settimane il progetto, fermo dal luglio 2018 nei cassetti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato sbloccato da Roma. Così lunedì 16 dicembre Autostrade per l’Italia ha avviato le procedure per gli espropri per pubblica utilità delle aree nei territori di Dalmine e Stezzano: l’avviso di deposito della documentazione annuncia che nell’arco di 45 giorni i proprietari dei terreni possono presentare eventuali osservazioni contro il vincolo espropriativo. Tale vincolo deriverà dagli esiti finali di una Conferenza di servizi ovvero di un'intesa tra le parti in seguito alla quale verrà redatto il progetto definitivo che comporterà la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera.
Autostrade per l’Italia aveva consegnato il progetto definitivo dell'opera al Ministero dei trasporti a luglio 2018 con un’integrazione di documenti avvenuta nel dicembre dello stesso anno. Il fermo è stato causato dal congelamento di Aspi per la questione della decadenza delle concessioni. Dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, infatti, il Mit si era interrogato più volte sull'opportunità di mantenere i rapporti con Autostrade per l'Italia per la concessione autostradale (con valenza fino al 2038, poi prorogata fino al 2042). Un iter che ha di fatto bloccato parecchi progetti legati...