Casnigo, paese martire del Covid 19: «La comunità ha perso tante persone d’oro»
A Casnigo più dell'825% di aumento dei decessi. Il coronavirus si è portato via in giovane età l'arciprete ed il volontario dell'Oratorio, l'uomo che seguiva i ragazzi del ciclismo ed il giovane fotografo: una scia infinita di dolore e grata riconoscenza.
di Giambattista Gherardi
(foto di apertura di Valerio Rota Nodari)
I numeri sono impressionanti: a Casnigo, nel periodo dal 1 marzo al 4 aprile si è passati dai 4 decessi del 2019 ai 37 di quest’anno, con un aumento dell’825%. Cifre che purtroppo, anche a cinque mesi di distanza, è necessario aggiornare, poiché mercoledì 19 agosto è morto all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo anche Cristian Persico, 34 anni, vinto dalle complicanze del Covid 19. Appassionato di fotografia, suonatore di baghèt e volontario in Oratorio, Cristian si era sposato appena un anno fa, l’8 giugno 2019, con Sara Vavassori originaria della Celadina. Purtroppo è solo l’ultimo di una serie infinita di lutti, che in questi mesi hanno profondamente toccato la comunità della Val Gandino, facendo di Casnigo un “paese martire” al pari di altri sui quali i riflettori delle cronache hanno ampiamente indagato.
Fra gli ultimi post pubblicati su Facebook da Cristian Persico c’era, il 16 marzo, quello dedicato all’arciprete don Giuseppe Berardelli, morto all’Ospedale di Lovere.
Nato nel 1947 a Fonteno, don Giuseppe si era poi trasferito a Brembo di Dalmine con la famiglia ed era stato ordinato sacerdote nel 1973. Fu nominato arciprete a Casnigo nel 2006 e da subito lavorò al progetto di ristrutturazione del nuovo oratorio, dedicato a San Giovanni Bosco e S.Giovanni Paolo II Papa, di cui Casnigo conserva la talare reliquia nel Santuario della Madonna d’Erbia. Il nuovo Oratorio fu inaugurato dal vescovo mons. Beschi il 16 dicembre 2012. Dal carattere gioviale, don Giuseppe era legato al culto mariano ed univa all’impegno pastorale una cordiale sintonia con la gente ed i volontari. “Pace e bene” era il suo immancabile saluto.
In Oratorio era impossibile non incontrare anche Dario Franchina, 66 anni, volontario da una vita, che nel 2020 avrebbe festeggiato i 50 anni di servizio. Se ne è andato per il Coronavirus il 22 marzo.
Il 17 marzo era morto anche Santino Cattaneo, 63 anni, legato indissolubilmente all’attività ciclistica dei giovani e delle società del ciclismo bergamasco. In quei giorni tristi, il 25 marzo 2020, era morto pure Giammario (Gimmy) Ruggeri, appena cinquantanovenne, all’ospedale di Piario, conosciuto e stimato dall’intera comunità. L’8 aprile all’ospedale di Monza era toccato ad Emiliano Perani, fotografo di 36 anni, che insieme a Cristian Persico (cugino di secondo grado) è fra le vittime più giovani di tutta la Bergamasca.
Impegnato come fotografo e grafico, Emiliano Perani per molti anni ha lavorato nel settore della comunicazione visiva, come grafico progettista, illustratore, fotografo e videomaker, collaborando oltre che con aziende importanti del territorio anche a progetti artistici di varia tipologia come la realizzazione di copertine di album musicali, libri, festival, loghi, videoclip, comunicazione cartacea per eventi. Era anche un amante dello sport, ancora ad inizio marzo era salito al Monte Pora. Nel 2018 insieme alla compagna Nadia Rossi aveva intrapreso un lungo viaggio in Sudamerica. Insieme per oltre sei mesi avevano percorso oltre diciassettemila chilometri tra Argentina, Cile, Bolivia, Perù ed Ecuador, viaggiando con mezzi pubblici tra turismo e volontariato.
Fra giugno e luglio si sono susseguite al cimitero di Casnigo le celebrazioni in suffragio dei singoli defunti (quella per don Giuseppe Berardelli presieduta dal Vescovo mons. Beschi) con una partecipazione corale ed intensa, destinata a ripetersi sabato 22 agosto alle 10.30, quando verrà dato l’ultimo addio a Cristian Persico, nella parrocchiale di San Giovanni Battista. Un momento di dolore, ricordando per sempre persone d’oro che tanto hanno fatto per Casnigo e la sua gente.