Ci sono novità sul caso dei fratelli Vitali, responsabili del gruppo societario con quei mezzi gialli che tutti abbiamo visto almeno una volta muoversi nei cantieri di Bergamo e provincia. In Bergamasca, la Vitali Spa è dappertutto: le sue ruspe lavorano sulla futura linea elettrica eBrt Bergamo-Verdello, operano sul progetto dell’interporto di Cortenuova ed è protagonista del progetto di Porta Sud. Su quei cantieri e quelle iniziative, però, fino a ieri pendeva un sequestro da 50 milioni di euro. E oggi (mercoledì 8 ottobre) ci sono aggiornamenti al riguardo.
Come riporta il Corriere, la Procura di Bergamo ha revocato il sequestro operato in estate delle quote societarie, per un valore di 50 milioni di euro. La vicenda aveva colpito il gruppo composto dalla Vitali Spa e dalla Expand Srl, mettendolo al centro dell’inchiesta per bancarotta fraudolenta e coinvolgendo i fratelli Massimo e Cristian Vitali.
Il provvedimento di revoca, firmato il 26 settembre, è stato reso pubblico solo oggi con una nota del procuratore Maurizio Romanelli.
Dal sequestro al dissequestro
L’indagine, coordinata dalla Guardia di Finanza, ruota attorno al fallimento della Vita Srl, società riconducibile ai fratelli Vitali e messa in liquidazione nel 2022 nonostante avesse chiuso l’anno precedente con un attivo di 36 milioni. Secondo la Procura, la nascita della Expand sarebbe servita ad assorbire il “business sano”, lasciando i debiti alla società fallita. La difesa, invece, ha sempre parlato di «equivoco processuale», sottolineando che tutti i creditori erano stati soddisfatti e nessun danno era mai stato arrecato, come ribadito dagli avvocati Filippo Dinacci, Paolo Maestroni e Antonio Ugo Palma.
Con il dissequestro, la Procura non fa però marcia indietro sulle accuse: cambia solo lo strumento di tutela. Il sequestro di luglio – tecnicamente detto impeditivo – disposto dal gip Lucia Graziosi, aveva congelato il 50 per cento delle quote della Vitali e il cento per cento della Expand, nominando come custode giudiziario il commercialista Alberto Volpi.
Cosa cambia ora
Come detto, la revoca non cambia la posizione dei fratelli Vitali, che restano indagati. Segna però un passo importante: la Procura ha accolto le proposte dei legali di introdurre più controlli interni e nuove garanzie di trasparenza nelle società coinvolte. Sempre come riportato dal Corriere, tra le misure adottate figurano il rinnovo del collegio sindacale della Vitali, la nascita di un comitato interno e la creazione di un organismo di vigilanza per la Expand.
Il dissequestro consente quindi al gruppo di proseguire senza vincoli le attività già in corso nei cantieri bergamaschi. «L’obiettivo è stato quello di implementare i sistemi di compliance interna e le governance societarie», si legge nella nota della Procura.
Nel tardo pomeriggio, anche la Vitali ha commentato la notizia: «Il provvedimento emesso dalla Procura riafferma la completa estraneità del Gruppi Vitali Spa dalla vicenda in oggetto. Le attività aziendali proseguono – senza rallentamento – nel pieno rispetto del piano industriale varato dal gruppo per il periodo 2025-2029».