Caso Yara, la procura di Venezia chiede di archiviare l'indagine sul dna di "Ignoto 1"
Dalle indagini dei magistrati veneziani non sarebbero emerse prova di un piano orchestrato per depistare eventuali nuove indagini difensive
La procura di Venezia ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto in seguito alla denuncia presentata dai legali di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, intenzionati a chiedere una revisione del processo per omicidio e, in particolare, capire lo stato di conservazione dei campioni di materiale genetico.
L’inchiesta sullo stato di conservazione della traccia genetica di “Ignoto 1”, individuata sui vestiti di Yara Gambirasio e attribuita al muratore di Mapello condannato in via definitiva all’ergastolo, era stata svelata dal Corriere della Sera.
La procura di Venezia, competente per i magistrati bergamaschi, indagava per frode in processo e depistaggio sono finiti il presidente della prima sezione penale del Tribunale di Bergamo, Giovanni Petillo, e la responsabile dell'ufficio corpi di reato, Laura Epis. Ora la richiesta di archiviazione perché, come riporta l’Ansa, «non è emersa alcuna prova di un piano orchestrato allo scopo di depistare eventuali nuove indagini difensive, lasciando intenzionalmente deperire il dna di “Ignoto 1”».
Intanto, sul fronte della richiesta avanzata dai difensori di Bossetti di poter verificare la conservazione dei reperti, la Cassazione ha ritenuto ammissibili gli ultimi due ricorsi presentati dai legali, rimandato gli atti a Bergamo.