2.099 pagine di documenti

Causa civile contro Governo e Regione: maxi-dossier dei legali dei familiari delle vittime

La prima udienza è in programma a Roma venerdì 8 luglio. Chiesto un risarcimento di circa 100 milioni di euro

Causa civile contro Governo e Regione: maxi-dossier dei legali dei familiari delle vittime
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Sono oltre duemila le pagine di documenti raccolti dal team di legali, guidato dall’avvocato Consuelo Locati, che rappresentano 500 familiari di persone decedute a causa del Covid. Un faldone di 2.099 pagine, pronto ad essere depositato al tribunale civile di Roma in vista della prima udienza della causa civile, in programma venerdì 8 luglio proprio nella Capitale.

«Si tratta di un lavoro di ricerca certosina che abbiamo messo insieme in maniera ordinata – spiega l’avvocato Locati - a partire dal piano segreto ai verbali della task force e che evidenzia uno stato protratto di negligenze ed omissioni, oltre che di violazioni di legge».

La causa civile è stata promossa a dicembre contro Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Salute e Regione Lombardia. La richiesta di risarcimento è di circa 100 milioni di euro per i danni subiti a causa dell’impreparazione e delle mancanze emerse, a più livelli, nella gestione dell’emergenza sanitaria.

Il team dei legali è lo stesso che ha portato alla luce e depositato in Procura, a Bergamo, il rapporto dell'ex ricercatore dell’Organizzazione mondiale della sanità Francesco Zambon. Un documento che ha poi avviato l'inchiesta in atto sul mancato aggiornamento del piano pandemico.

Ma il team di legali, tra i documenti raccolti, è anche riuscito a entrare in possesso delle autovalutazioni “gonfiate” sullo stato della preparazione pandemica inviate negli anni dal nostro Paese sia all'Oms, sia all'Unione Europea.

«La causa civile chiama in causa le responsabilità trasversali della politica e delle istituzioni – aggiunge il legale - chiede che si assumano le proprie responsabilità davanti ai cittadini che erano chiamati a proteggere e tutelare e di cui, invece, hanno violato sia il diritto alla salute che quello alla vita».

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