Per 500 milioni di euro

Storia e stile della griffe Cavalli che è stata venduta al Cremlino

Storia e stile della griffe Cavalli che è stata venduta al Cremlino
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È praticamente un affare già concluso: Roberto Cavalli venderà il 60 percento della sua azienda a Vtb Capital, uno dei maggiori gruppi finanziari della Russia. L’accordo dovrebbe concludersi entro la metà di ottobre. A dare la notizia è stato ancora una volta il sito specializzato Wwd, secondo cui Roberto Cavalli avrebbe firmato una lettera di intenti con il gruppo russo - controllato al 60 percento dal Cremlino - per la cessione della maggioranza della maison in cambio di 500 milioni di euro. Acquisto cui dovrebbe seguire, nei successivi cinque anni, la quotazione del brand in borsa. La cifra sul piatto valuta l'intera griffe ben 830 milioni di euro, quasi il doppio della valutazione di 450 milioni proposta da Permira, l'altro pretendente dato per favorito fino a poco più di un mese fa.

 

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I pretendenti precedenti. Da almeno cinque anni Cavalli sta valutando la cessione di una quota del gruppo. Nel 2009 è stato vicino a chiudere un accordo con il fondo Clessidra di Claudio Sposito, ma l’avanzata della crisi e le posizioni della proprietà, che allora valutava l’azienda un miliardo, non hanno permesso di arrivare alla firma. In seguito lo stilista ha condotto una lunga trattativa con il fondo inglese Permira, che si è risolta però con un nulla di fatto. A fine giugno è poi sfumata per divergenze sulla valutazione dell’azienda anche l’intesa con il fondo di private equity del Barhein Investcorp.

 

 

Un po’ di storia del brand. L'azienda viene fondata a Firenze nei primi anni Sessanta dallo stilista fiorentino Roberto Cavalli. La popolarità per l’omonimo marchio arriva intorno agli anni Settanta, quando la scena della moda internazionale si accorge dei suoi celebri patchwork (un manufatto che consiste nell'unione, tramite cucitura, di diverse parti di tessuto). Nel 1970 sfila a Parigi, presso il Salon du Prêt-à-Porter la prima collezione moda col nome Roberto Cavalli. Da questo momento in poi il brand e lo stile di Cavalli non è più solamente apprezzato sulle passerelle della moda ma inizia ad essere volute da tutte le donne. Da metà degli anni novanta inizia la sua espansione nel mondo, grazie all'apertura di numerose boutique monomarca. La prima è stata quella aperta nel 1994 a Saint-Barthèlemy, nelle Antille francesi, a cui sono seguiti i punti vendita di Saint Tropez, Venezia, Parigi, New York, Milano, Roma, Capri, Firenze e tante altre località sia nazionali che internaizonali. A gennaio 2002 Palazzo Pitti ha allestito la mostra celebrativa More and more more and more - The looks Roberto Cavalli Wants for You curata da Italo Rota, ed il mese successivo Cavalli è stato invitato a partecipare alla mostra Men in skirts tenuta presso la Dress Gallery del Victoria and Albert Museum di Londra.

 

Roberto-Cavalli-pe-2014

 

Un marchio, il suo imprevedibile stile. Roberto Cavalli è sinonimo di gioia e ottimismo, di glamour e successo, di lusso e bellezza. Il suo è un mondo anticonformista e libero, sensuale e seducente. Roberto Cavalli concepisce la moda come un’esperienza totale. Curioso e amante della vita riesce a trasmettere una grande energia con ogni creazione. È una persona che attrae, perché propositiva e vicina alla gente. L’immaginario di Roberto Cavalli unisce rispetto per la tradizione artigianale e voglia di sperimentare. Lo stilista è famoso per le stampe, che nella sua moda hanno un ruolo centrale e che rappresentano fantasia e amore per la natura: sono motivi floreali, pattern animalier, maculati e disegni giungla. Ma lo stile di Roberto Cavalli è imprevedibile: si evolve senza sosta, in una continua esplorazione delle possibilità della materia e della tecnica. La sua capacità di comprendere ed esaltare il fascino femminile, e di definire una mascolinità esuberante ma raffinata, è unica.

 

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