Tragedia

Cene, Rubens Bertocchi teneva la pistola sempre smontata in casa: temeva incidenti

È quanto ha raccontato una persona vicina ai coniugi. L'uomo aveva paura che i figli potessero toccarla: forse l'omicidio era premeditato?

Cene, Rubens Bertocchi teneva la pistola sempre smontata in casa: temeva incidenti
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Quella calibro 22, regolarmente detenuta per uso sportivo e poi diventata l'arma del delitto, Rubens Bertocchi la teneva sempre smontata, in casa. Temeva, a quanto pare, che potessero verificarsi incidenti o che i figli, per errore, la toccassero. È quanto ha raccontato a L'Eco di Bergamo una persona molto vicina alla famiglia di Cene, stroncata nel pomeriggio di giovedì 5 giugno dall'omicidio-suicidio messo in atto da lui. Forse, suggerisce la fonte, Bertocchi aveva premeditato il delitto della moglie, Elena Belloli.

Trovati sette bossoli, almeno due hanno colpito Elena

I carabinieri, nel loro appartamento di via Fanti 43, hanno trovato sette bossoli. La semiautomatica ne può contenere fino a dieci. Le autopsie non sono ancora state eseguite, ma dalle prime analisi effettuate sembrerebbe che a colpire Elena siano stati due spari, entrambi al petto. Forse un terzo, al collo, ma verrà chiarito dall'esame autoptico. Un colpo è quello di Bertocchi, quando ha puntato l'arma contro di sé per suicidarsi dopo aver ucciso la moglie. Almeno tre, quindi, sono andati a vuoto.

Sul perché da fuori non si siano uditi gli spari, tranne che dalla vicina che ha avvisato il figlio maggiore - in quel momento in taverna con la fidanzata -, il motivo è spiegato dalla conformazione dell'arma, una calibro 22 che non causa eccessivo rumore. Complici anche i muri spessi dell'abitazione, che isolano i suoni interni.

Ora le indagini si concentrano sulle ore e i giorni che hanno preceduto il delitto: i carabinieri di Clusone e Bergamo, coordinati dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio, vogliono vederci chiaro sull'ipotesi di tradimento da parte della donna che, stando all'ultimo messaggio inviato da Bertocchi a un amico di famiglia, sarebbe il movente alla base dell'omicidio-suicidio.

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