Sveglia all'alba per avere successo I CEO confermano (con eccezione)
Più o meno tutti ad un certo punto della propria vita, solitamente in prossimità della prova costume, hanno sperimentato la sveglia all’alba con annesso jogging. E più o meno o tutti dopo circa due mattine di sveglie antelucane hanno rinunciato. Bene, sappiate che quella rinuncia potrebbe aver compromesso le vostre possibilità di essere delle persone di successo. Ebbene sì, parrebbe che per avere successo nella vita sia necessario svegliarsi presto, anzi prestissimo. Questo, almeno, è quanto risulta dal sondaggio condotta dall’esperta di management time Laura Vanderkam, che analizzando i rituali mattutini di CEO e imprenditori di successo ha teorizzato il principio per cui svegliarsi presto è un rito di passaggio necessario per diventare qualcuno.
[Indra Nooyi]
Sveglia alle 4. Infatti, è in questo momento che è possibile prendersi quel tempo necessario a pianificare la propria giornata lavorativa, a curare il proprio benessere psico-fisico e ad essere già operativi nel momento in cui i comuni mortali apriranno gli occhi. Dunque, il primo passo verso la gloria è puntare la sveglia non più tardi delle 6, almeno all’inizio. Ad esempio, il CEO di PepsiCo, Indra Nooyi, si alza regolarmente alle 4 precedendo di una buona mezz’ora i colleghi Bob Iger (CEO di Disney) e Michelle Gaas (presidentessa di Starbucks), ma apparendo decisamente pigra agli occhi di Sergio Marchionne che quando si trova negli Usa, per gestire gli “affari” Europei, si sveglia quando praticamente molti noi vanno a dormire nel week end, ossia alle 3.30 a.m.
[Arianna Huffington]
E dopo la sveglia. Ma come detto la sveglia non è un mezzo, bensì un fine. Ora che siete svegli dovete prendervi cura di voi, potreste provare con delle spremute di limone, pare che sia la cura di bellezza della fondatrice dell’Huffington Post, Arianna Huffington, fare una corsetta di una decina di chilometri come Jack Dorsey (il creatore di Twitter) o andare in palestra seguendo l’esempio del CEO di Apple Tim Cook. Infine, se è vero che il corpo è sano solo se lo è anche la mente, a questo punto dovrete aggiornarvi su quello che succede nel mondo e cominciare a pianificare la vostra giornata lavorativa magari facendo un check delle e-mail o mandandone di motivazionali ai vostri colleghi seguendo l’esempio del CEO dei NETS di Brooklyn, Brett Yormark.
[Albert Einstein]
Ma ci sono pure i geni pigri. Dunque, parrebbe che per quelli come me che ritengono la sveglia una inutile tortura, che al posto delle corse all’alba preferiscono gli aperitivi al tramonto e che considerano il letto il proprio migliore amico non ci siano speranze. Non potevo credere in ciò che scrivevo e allora sono andato alla ricerca di qualcuno che potesse risollevare la mia autostima perduta. E la, in fondo al tunnel, mi aspettava Albert Einstein. Ebbene sì, il genio per antonomasia, l’uomo che ha scoperto la teoria della relatività, colui che invochiamo ogniqualvolta abbiamo un’idea vagamente intelligente non dormiva meno di 12 ore a notte. Insomma, un dormiglione come noi. E non solo, Kant, Mozart, Flaubert sono altri esempi di geni assoluti che preferivano le tenebre alla luce dell’alba (anche se quest’ultimo si alzava non prima delle 10 e cominciava la giornata sorseggiando assenzio, ma si sa che quando si è disperati tutto fa brodo). Insomma, se siete destinati a fallire fallirete, se siete destinati alla gloria ce la farete, ma in ogni caso non sarà mai colpa del vostro amato letto.