Cerca di uccidere a calci e pugni la figlia di 9 mesi della compagna
La bimba, ricoverata al Papa Giovanni di Bergamo, sta meglio. Il 28enne è stato interrogato dagli inquirenti della Procura di Pavia e avrebbe ammesso le sue responsabilità
Sono in via di miglioramento le condizioni della bambina di appena 9 mesi ricoverata in gravi condizioni dalla tarda serata di sabato all'ospedale di Bergamo Papa Giovanni XXIII dopo essere stata colpita con ripetuti calci, pugni e schiaffi dal compagno 28enne della madre, attualmente in stato di fermo per tentato omicidio aggravato. In un comunicato, l’ospedale ha reso noto che «la bambina non è ricoverata in terapia intensiva, non è in pericolo di vita e le sue condizioni sono stabili».
Ha avuto luogo in un appartamento di un condominio in via Colombo a Casarile (in provincia di Milano), il tentato infanticidio. A chiamare il 118 era stata la nonna della bimba. Il personale sanitario ha subito soccorso la piccola e l’ha portata in codice rosso al Policlinico San Matteo di Pavia. Sembra che i parenti abbiano detto ai sanitari che la bambina si era fatta male cadendo dal seggiolone. I medici dell’ospedale pavese si sono però resi conto che le numerose ecchimosi e i lividi presenti sul corpicino della neonata non erano riconducibili a quanto raccontato dai familiari.
La struttura ospedaliera aveva quindi deciso di allertare i carabinieri e, davanti al peggioramento delle condizioni fisiche della piccola paziente, di trasferire la neonata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, più adatto a prendere in cura la bimba, grazie al suo reparto pediatrico molto attrezzato.
Il 28enne ha ammesso di aver commesso il fatto. L'uomo è stato messo a disposizione dell'autorità giudiziaria. Dopo l'interrogatorio è stato portato nel carcere di Torre del Gallo a Pavia.