Metodi spicci

Cercano di sfrattare gli inquilini morosi a Cividate, i carabinieri arrestano i proprietari

In manette sono finiti marito, moglie e cognata, fino ad oggi senza alcun precedente penale. Il gip li ha scarcerati, ma andranno a processo

Cercano di sfrattare gli inquilini morosi a Cividate, i carabinieri arrestano i proprietari

A Cividate al Piano, i proprietari che volevano sfrattare una famiglia di pakistani dal loro appartamento sono stati arrestati dai carabinieri.

I dettagli che rendono particolare la vicenda sono che i militari li avevano chiamati loro e che gli inquilini erano morosi da nove mesi, ma i metodi piuttosto spicci per convincerli ad andarsene avrebbero portato alla misura da parte delle forze dell’ordine.

Metodi un po’ spicci

Bisogna però andare con ordine: a finire in manette, come riportato oggi (sabato 4 ottobre) da L’Eco di Bergamo, sono stati marito, con un’occupazione stabile, moglie e cognata albanesi, in Italia da vent’anni e senza precedenti penali. In precedenza, c’era già stato un episodio poco piacevole. Dato il ritardo nel pagamento della locazione, l’uomo arrestato aveva fatto firmare al pakistano, che viveva nel locale con la moglie e tre figli piccoli, un foglio in cui si impegnava ad andarsene entro il 30 settembre.

Il giorno della scadenza, si era presentato dall’inquilino e, sulla base della denuncia da quest’ultimo presentata, lo avrebbe preso per il collo per convincerlo a svuotare l’appartamento e sparire. All’ospedale avevano refertato sette giorni di prognosi. Il 2 ottobre, l’albanese è quindi tornato, insieme alla consorte e alla sorella di quest’ultima. La moglie avrebbe sfilato le chiavi dalla toppa e incominciato a infilare gli effetti personali degli occupanti in un sacco della spazzatura, la sorella avrebbe invece tolto di mano un cellulare alla donna pakistana, ritrovato poi danneggiato sotto il balcone.

Nessuna misura cautelare, tornati liberi

A un certo punto, i proprietari hanno chiamato gli uomini dell’Arma e, in loro presenza, avrebbero detto: «Se non li cacciate voi, lo facciamo noi a modo nostro. In Albania la polizia non l’avremmo neanche chiamata». Il 3 ottobre il gip ha convalidato gli arresti per violazione di domicilio, con il processo fissato al 21 novembre prossimo. Per nessuno di loro sono state richieste misure cautelari e sono tornati liberi.