Cronaca
Dopo l'arresto dei due "corvi"

Che cosa succede in Vaticano? «Una meschina bega di cortile»

Che cosa succede in Vaticano? «Una meschina bega di cortile»
Cronaca 03 Novembre 2015 ore 13:49

Cosa succede in Vaticano? Siamo davvero davanti ad un secondo Vatileaks? I quotidiani oggi aprono a piena pagina sulla notizia dell’arresto dei due “corvi” che avrebbero sottratto carte e registrazioni che sono confluite in due libri di imminente uscita: quello di Gianluigi Nuzzi, già autore del celebre Vaticano spa nel 2009, e oggi in uscita con Via Crucis, e quello di Emiliano Fittipaldi, Avarizia. Tutt’e due saranno in libreria fra due giorni, il 5 novembre.

Siamo di fronte ad una nuova operazione mediatica evidentemente orchestrata come lascia intendere la coincidenza non casuale delle date. Operazione a quale scopo? Anche se gli autori proteggono l’operazione dicendo che si tratta di rivelazioni che alla fine favoriscono l’opera di pulizia di papa Francesco, in realtà siamo di fronte ad un altro tentativo di seminar fango indiscriminatamente e di dimostrare che quello che Francesco ha sempre considerato il peccato numero uno tra le mura vaticane, il pettegolezzo, l’uso malevolo della lingua, è tutt’altro che estirpato.

 

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Se mettiamo in sequenza alcuni fatti della vita curiale delle ultime settimane, si vede che c’è in atto un tentativo di confondere le acque e di far credere che la situazione di caos che portò alle dimissioni di papa Ratzinger perduri ancora. Prima c’era stato l’outing del monsignore omosessuale, Krzysztof Charamsa, proprio alla vigilia del Sinodo: un outing così smaccato e così studiato a tavolino, da rendere scoperto il vero gioco. Mettere in difficoltà il papa su uno dei temi mediaticamente più scottanti sul tavolo del dibattito dei vescovi. Ovviamente l’esagerazione della sortita si è tradotta in un boomerang e la bolla mediatica si è presto sgonfiata. Pochi giorni dopo è uscita la notizia di una lettera riservata di 13 cardinali al Papa per cercare di stoppare quelle che venivano ritenute aperture pericolose sul fronte della comunione ai divorziati. E ora arriva questa nuova storia di spionaggio e di furto di documenti, sempre a pro di operazioni mediatiche.

In realtà i due personaggi protagonisti della sottrazione sono due personaggi già molto screditati agli occhi del papa e messi cautelativamente ai margini dal cardinal Pell, che sovrintende alle economie vaticane. Si è trattato quindi di una piccola vendetta da parte di una persona a cui è stata chiusa la strada ad una carriera curiale, che aveva già venduto come cosa fatta.

 

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Da dentro le mura vaticane non trapela particolare preoccupazione («Una piccola, meschina bega di cortile usata per fare un polverone contro il papa», si stigmatizza), anche perché l’azione della gendarmeria è stata molto tempestiva ed è riuscita a bloccare i responsabili prima che montasse l’onda mediatica sui contenuti delle notizie che sono state fatte uscire. I protagonisti di "Vatileaks due" sono degli epigoni, tanto spregiudicati quando poco credibili. Del resto il Papa li aveva già “fotografati” con chiarezza quando seppe della festa esclusiva organizzata sulle terrazze vaticane all’indomani della canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Considerata l’idiosincrasia di Francesco verso ogni forma di mondanità, si può immaginare quale fosse il suo giudizio su monsignor Balda. Per di più tra gli invitati c’erano D’Agostino e Bruno Vespa, cioè i re del pettegolezzo romano.

Anche se c’è chi cerca di mandarlo in “pensione” facendo girare la voce di una malattia al cervello (altra bomba mediatica di queste settimane), Francesco non sembra temere le mille trappole con cui cercano di sbarrare la strada alla sua riforma della curia. Nelle ultime settimane abbiamo anche scoperto che pur essendo buono con tutti, è capace anche di “cattiveria”: il sindaco Marino, che aveva cercato di mettersi nella sua ombra per salvare la propria carriera politica, se n’è ben accorto...

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