La bella storia di Nello Foresti di Treviolo (quegli occhi blu non si dimenticano)
Mancato a 88 anni per Covid. La nipote Silvia: era figlio di una ragazza madre, lo zio Giulio gli insegnò il mestiere. «Si vantava di quanto fosse bello da giovane, le ragazze lo cercavano»
di Monica Sorti
Lionello Foresti avrebbe compiuto 88 il prossimo 24 luglio. Invece il Coronavirus se l’è portato via troppo velocemente. È arrivato all'ospedale di Ponte San Pietro già con difficoltà respiratorie e l’anestesista, dopo aver visto la lastra, ha subito diagnosticato una polmonite bilaterale. Non è stato neppure intubato perché, dopo una settimana con febbre a 40, era molto debole. Si era appena ripreso da un intervento in seguito alla rottura del femore. Era riuscito a venirne fuori, ma, purtroppo, questa volta non ce l’ha fatta. La nipote Silvia traccia di lui un bellissimo ricordo, che ripercorre le tappe più importanti della sua vita.
«Mio nonno Nello ha avuto, da subito, un percorso in salita. Sua mamma Giovanna detta Giovannina e poi Nina, è stata forse la prima ragazza madre del paese di Treviolo. Una giovane donna mandata a servizio in casa di “signori”, dove il padrone di casa non si è comportato certo da signore, approfittando della giovane età e dell’ingenuità della mia bisnonna, per poi riportarla a casa dei genitori in automobile». Questo episodio, spiega Silvia, è stato raccontato negli anni dai compaesani. Nonostante questo, Nina è riuscita a crescere il suo unico figlio grazie alla grande famiglia dei Foresti. Grazie soprattutto al suo amato zio Giulio, che l’ha cresciuto come un figlio e gli ha insegnato il mestiere del calzolaio e che, nonostante tutte le difficoltà economiche, ha saputo circondare e proteggerlo anche dalle maldicenze. «Il nonno era un bel bimbo già da piccolo, con grandi occhi azzurri, che subito ammaliavano chi lo incontrava - continua Silvia -. Spesso ci raccontava della maestra che lo metteva sempre nell'ultimo banco perché senza padre, e di due giovani insegnanti supplenti che, arrivati in sostituzione della titolare di cattedra, lo avevano invece spostato nei primi banchi e gli avevano dato fiducia, dimostrando che anche lui poteva imparare come tutti gli altri e, a volte, anche meglio degli altri».
Nello ha sempre dovuto lavorare duramente, fin da bambino, per aiutare in casa. «Mi ricordo di quando parlava dell’oleificio in via Angelo Maj dove, all'inizio, si recava a piedi partendo da Treviolo. Poi, con i primi soldi guadagnati, aveva comprato una bicicletta scassata e così poteva alzarsi un po’ più tardi. Ci raccontava spesso anche del lavoro in fonderia alla Dalmine, delle alte temperature durante le colate di acciaio e del fatto che i suoi colleghi lo prendevano in giro perché era l’unico astemio, che si rifiutava di bere il vino e che consumava litri di latte».
Nello si è sempre preso cura della sua cara mamma Nina, tanto che, anche quando ha sposato nonna Tina, l’ha portata a vivere con loro, in una convivenza non sempre facile all'inizio, ma che poi si è rilevata un buon sodalizio tra suocera e nuora.
Nello ha imparato, fin da piccolo, a cavarsela e a difendersi da solo, sviluppando un carattere che, a prima vista, lo faceva sembrare sempre sulla difensiva ma che poi, dopo averlo conosciuto, rivelava una bella persona. «Gli piaceva vantarsi di quanto fosse bello da giovane, delle ragazze che lo cercavano per andare a ballare nelle balere e della sua vita da scapolo. Poi ha conosciuto nonna Tina, una bella donna minuta che però ha sempre saputo tenergli testa. Si sono sposati il 18 giugno 1960 e con lei è sempre stato un bravo marito, ha formato una bella famiglia con due figli maschi, Pietro e Vittorio, dei quali era particolarmente orgoglioso, soprattutto dei loro successi come ciclisti». Tante le giornate dedicate alle corse in giro per tutta la provincia dei due figli.
La sua grande passione era la caccia. Un cacciatore che però aveva rispetto per l’ambiente...
L’articolo completo e altre notizie su Treviolo a pagina 24 del numero di PrimaBergamo in edicola fino al 2 aprile, oppure sull'edizione digitale QUI.