Omicidio in centro

Chi era Mamadi Tunkara, il vigilante del Carrefour ucciso a coltellate in via Tiraboschi

Il 35enne era arrivato dal Gambia nel 2016, l'aveva aiutato il Patronato San Vincenzo e abitava a Verdello con il fratello

Chi era Mamadi Tunkara, il vigilante del Carrefour ucciso a coltellate in via Tiraboschi
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Aveva 35 anni ed era originario del Gambia. La vittima dell'aggressione con coltello avvenuta ieri pomeriggio (venerdì 3 gennaio) in via Tiraboschi a Bergamo, Mamadi Tunkara era arrivato in Italia nel 2016.

Il lavoro e gli studi serali

Aveva attraversato in autobus diversi Paesi africani e in barca il Mediterraneo. Da un paio d'anni era ospite del Patronato San Vincenzo e, nell'ultimo periodo, viveva a Verdello in un appartamento dell'housing sociale, insieme a dei connazionali e al fratello Alieu, 26 anni.

Quando non lavorava come guardia giurata, per conto della Top secret, al supermercato Carrefour in pieno centro, studiava la sera al Cpia Pesenti per conseguire la licenza media.

Mentre la mattina presto, prima di iniziare il suo turno, frequentava la palestra FitActive di via Camozzi, dove si allenava insieme ad alcuni amici.

Una persona tranquilla e gentile

L'uomo era molto conosciuto dai frequentatori del supermercato sotterraneo, in una delle vie più affollate e centrali di Bergamo. Il che ha destato ancor più scalpore.

Le autorità, dalle ultime informazioni, avrebbero catturato il presunto omicida mentre cercava di varcare il confine con la Svizzera, ma ulteriori dettagli dovrebbero arrivare nelle prossime ore. Ancora da capire se, come farebbero intuire alcuni elementi, si sia trattato di un agguato oppure se l'episodio si sia svolto secondo altre dinamiche.

Certo è che la morte di Tunkara ha scosso i cittadini che lo vedevano lì ogni volta che andavano a fare la spesa, i quali lo conoscevano per una persona gentile e disponibile con i clienti, per esempio nell'aiutare le signore anziane a portare i sacchetti dopo gli acquisti.

Gli inquirenti stanno cercando di capire se ci sia stato un alterco con qualcuno, magari un taccheggiatore sorpreso al Carrefour, nei giorni precedenti, che possa spiegare quanto accaduto.

Soprattutto perché il 35enne - soprannominato  "Lookman" per via delle trecce che lo facevano somigliare al giocatore dell'Atalanta -, era ritenuto da tutti una persona tranquilla, che non aveva mai creato problemi e che anzi si è sempre mostrata disponibile verso gli altri.

Questo mese avrebbe dovuto tornare in patria per visitare la sua famiglia, ma un uomo che girava con un grosso coltello ha posto fine alla sua vita.

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