Chiesti 9 anni di carcere per il camionista di Mozzanica che, ubriaco, travolse e uccise un giovane operaio
L'uomo aveva un tasso alcolemico tre volte superiore ai limiti di legge. Il suo tir si era scontrato con il furgoncino del 19enne
Nove anni di reclusione per omicidio stradale aggravato: è questa la richiesta portata avanti dall'accusa contro l'autista di Mozzanica, che, ubriaco, il 15 maggio 2023 travolse e uccise Christian Poletto, operaio di 19 anni, a Ospitaletto (Brescia). La prima udienza del processo si è tenuta ieri, giovedì 6 maggio.
Tasso alcolemico tre volte sopra il limite
L'autista bergamasco si era infatti messo al volante del tir dell'azienda per cui lavorava con un tasso alcolemico di 1,59 grammi di alcol per litro di sangue, oltre tre volte il massimo consentito per guidare un'auto, il doppio della soglia che porta alla denuncia penale; senza contare che, per gli autisti professionali, il tasso massimo è zero. Il giovane era invece alla guida della Tanghetti Salotti, dove lavorava, e si stava dirigendo alla sede di Cazzago San Martino. Le sue condizioni furono giudicate subito disperate.
Giustizia riparativa
L'accusato, invece, per quanto ferito si è salvato e, una volta dimesso, è stato posto agli arresti domiciliari dove è rimasto fino al marzo scorso. L'Eco di Bergamo riporta che il suo avvocato ha chiesto e ottenuto per lui l'ammissione alla giustizia riparativa, che prevede un percorso nel quale i responsabili del reato si incontrano con le vittime o i loro familiari. Anche se i genitori e i fratelli di Poletto non hanno mai accettato di incontrare il camionista, o le sue scuse, il percorso è comunque partito.
Nelle scorse settimane la vicenda civile si è chiusa con un accordo tra le parti per un risarcimento e ciò dovrebbe influire sulla sentenza prevista per il 27 giugno.