La guerra sul cibo tra Usa e Londra (Tutto per colpa di una salsiccia)
Tra britannici e americani è scoppiata una piccola bagarre di natura gastronomica. Pare, infatti, che il New York Times abbia presentato un tipico piatto anglosassone, il sausage roll (rotolo di salsiccia), come una ricetta internazionale: «Nonostante il concetto della salsiccia avvolta nella pasta sfoglia esista in ogni cucina, in una variante o in un’altra, gli inglesi hanno reclamato l’invenzione dei rotoli di salsiccia». L’autore dell’articolo, David Tanis, ha poi aggiunto con una punta di ironia: «Sono sempre i benvenuti. Specialmente nei periodi festivi». Il guanto della sfida era bell’e gettato, si capisce. I cugini che vivono sull’altra sponda dell’Atlantico hanno raccolto la provocazione e, indignati per la sfacciataggine degli statunitensi, hanno replicato con una lezione semiseria sulle prelibatezze culinarie di origine britannica. Il Telegraph si è fatto carico del glorioso compito e ha pubblicato una lista di venti piatti inglesi molto, ma molto tradizionali.
La vera colazione inglese
Se il buongiorno si vede dal mattino, bisogna cominciare dalla vera colazione inglese, conosciuta anche come fry-up. Non occorre dire che è tutt’altra cosa rispetto a cappuccino e cornetto. Il Telegraph informa che di solito la si consuma dopo una notte in bianco, oppure quando si devono percorrere lunghe distanze. Aggiungeremmo che si mangia volentieri anche di domenica. I locali preferiti dagli inglesi per gustare la colazione sono chiamati comunemente “cucchiai unti” (greasy spoons). In effetti, la portata non è delle più leggere. Include fagioli arrostiti al forno, bacon, uova fritte, salsicce e pane, anch’esso fritto. O tostato e cosparso di burro. Ma il vero pezzo forte è il black pudding, fatto di cipolle, grasso di maiale, fiocchi d’avena, aromi e sangue di maiale, da cui il colore scuro della pietanza.
Piatti di carne
Qui l’Oms non ha nessuna voce in capitolo. La carne rossa regna sovrana. Oltre al sausage roll, la salsiccia avvolta in uno strato di pasta sfoglia molto burrosa, gli inglesi mangiano da almeno trecento anni una pietanza chiamata Scotch egg, nata come spuntino per i viaggi in carrozza degli aristocratici. Nello Scotch egg l’uovo è bollito e poi incapsulato all’interno di uno strato di carne trita, ricoperta a sua volta da pangrattato. Anche il Cornish pasty, cioè il pasticcio della Cornovaglia, è una specie di snack. Si cucina con carne stagionata e verdura all’interno di uno strato di pasta frolla. Il pasticcio veniva consumato soprattutto dai minatori della Cornovaglia, perché si manteneva caldo per molto tempo e non aveva bisogno di posate, per essere mangiato. Questo piatto, peraltro, è protetto dall’Unione Europea, che ha imposto il divieto di imitazione. Dalla Cornovaglia alla Scozia, non si può dimenticare il fenomenale haggis, l’insaccato realizzato con interiora di pecora (cuore, polmone e fegato). Di solito si accompagna con rape e patate schiacciate.
La verdura
Dopo il gargantuesco profluvio di carni, la verdura occupa un ruolo secondario. Basti dire che l’unico piatto citato dal Telegraph è costituito dagli avanzi dell’arrosto domenicale. Il Bubble and squeak (“bolle e squittisce”, a sinistra nel piatto fotografato qui sopra) è composto da patate, cavoletti di Bruxelles e verza, bolliti e poi fatti friggere in padella.
La grande famiglia dei pudding
I pudding, pasticci a base di cereali e farina cotti insieme ad altri ingredienti, sono parenti stretti dei piatti di carne. Il Toad in the Hole, che vuole dire proprio “rospo in un buco”, è un piatto di salsicce immerso nella pastella dello Yorkshire pudding e si dice che abbia l’aspetto di un rospetto. Nonostante ciò, sembra che il sapore del piatto sia migliore del suo nome. Questo tipo di pudding, peraltro, è spesso servito insieme all’arrosto domenicale. Inventato nel Settecento, per riempire gli stomaci di chi non poteva permettersi di comprare molta carne, è ricoperto da una salsa di carne. A proposito di piatti strani, di nome e di fatto, c’è pure lo Spotted Dick (foto): è un pudding cotto al vapore e riempito di frutta disidratata e servito con crema, un piatto tipico dell’infanzia anglosassone.
Salse, salse e ancora salse
Le patatine fritte, che gli inglesi sanno rendere molto unte e molto appetitose, sono il marito ideale per tutte le salse britanniche. Patatine e salsa vanno, sempre, a nozze. C’è il gravy, cioè la salsa di carne, quella di piselli schiacciati (la stessa del fish and chips) e quella al curry. La brown sauce, una miscela di pomodori, spezie, estratto di tamarindo, datteri e aceto, nota anche come HP (non Harry Potter), è presente nel fry-up ed è amata tanto quanto la salad cream, che invece si prepara con aceto, olio d’oliva, zucchero, sale, tuorlo d’uovo e senape. Il Branston Pickle, totalmente sconosciuto agli americani (assicura il Telegraph) è dolce, speziato, pungente ed è buonissimo nei sandiwich al formaggio. Il Marmite - beh, il Marmite – si odia o si ama. Si realizza partendo da una base di estratto di lievito, prodotto dalla lavorazione della birra. Non c’è pericolo di mangiare sano, nemmeno con il Bovril, peraltro bandito dal Canada (come il Marmite). Si tratta di un estratto di carne salata, che può essere trasformato in una bevanda aggiungendo dell’acqua bollente.
Dulcis in fundo
I crumpets – appellativo colloquiale con cui ci si rivolge a donne avvenenti - sono delle focaccine dolci e soffici, servite con il burro per colazione oppure con il tè del pomeriggio. Sono gli antagonisti per eccellenza dei pancake accompagnati dallo sciroppo d’acero.