La Cina sarà prima anche al cinema con gli studios più grandi al mondo

La Cina è viva e più che mai “attenta” al mercato americano con l’obiettivo più prestigioso: l’industria cinematografica. Gli incassi al botteghino della scorsa settimana hanno infatti fatto segnare per la prima volta nella storia il sorpasso della Cina agli Stati Uniti. Nel Paese della Grande Muraglia i box-office di febbraio hanno chiuso con un totale di 650 milioni di dollari, al contrario dei 640 milioni americani. L’ambizione cinese è quella di superare entro dieci anni gli USA, e il risultato del botteghino del mese appena trascorso sembrerebbe un piccolo segnale dell’imminente avvio di quello che Zhou Tiedong, presidente dell’organo governativo China Film Production International, ha definito «il decennio cinese».
I numeri. Prima di questo mese le sale cinesi avevano fatto registrare il picco di incassi nel luglio 2014, quando erano arrivate a toccare 580 milioni di dollari di incassi. Il febbraio 2015 ha però “stracciato” il precedente record, sfruttando anche la concomitanza con il nuovo anno solare cinese (18-24 febbraio), tempo nel quale gran parte degli uffici sono chiusi per i festeggiamenti, consentendo così un afflusso maggiore di gente verso luoghi di svago come il cinema. Solamente nella settimana di festa i botteghini cinesi hanno incassato circa 270 milioni di dollari.
I film più visti. Il film più visto dai cinesi a febbraio è stato “The Man From Macau II”, con Chow Yun-Fat, che ha fruttato 104 milioni, seguito da “Dragon Blade”, con Jackie Chan, John Cusack e Adrien Brody, che ha realizzato 95 milioni. Al terzo posto la produzione sino-francese “Wolf Totem”, diretta da Jean-Jacques Annaud, che ha permesso di realizzare 72 milioni: tutti film legati in modo marcato al mondo cinese. Negli USA invece a conquistare il box-office tra le produzioni hollywoodiane è stato “The Hobbit: The Battle of the Five Armies”, con 36 milioni di dollari, seguito da “The Hunger Games: Mockingjay - Part 1”, con 35,5 milioni. In tutto il 2014 l’incremento dei botteghini cinesi ha viaggiato intorno al 36%, mentre quello americano si è attestato intorno al 5%.
I progetti futuri. Wang Jianlin, fondatore e presidente di Wanda Group (attivo nel campo dell’edilizia e dell’intrattenimento) e uomo più ricco della Cina secondo Forbes, investirà circa 6 miliardi di euro nella costruzione degli studios più grandi del mondo: il Qingdao Oriental Movie Metropolis. L’inaugurazione, nella piccola cittadina portuale di Qingado, è prevista per il 2017 ed il complesso occuperà 101 mila metri quadrati, ospitando 20 teatri (di cui il primo al mondo subacqueo) e sette hotel a cinque stelle. Wang ha giustificato il suo progetto evidenziando come l’aumento demografico e il miglioramento dello stile di vita abbiano mutato le abitudini dei suoi compatrioti:«I cinesi sono un miliardo e trecento milioni e sono sempre più ricchi. Ogni anno la Cina inaugura 4 mila nuovi cinema».
Potenza culturale mondiale. E i progetti non si fermano qui, recentemente film di grande successo come "Transformer 4", "Iron Man 3" e l’ultimo capitolo de "Lo Hobbit" hanno sfruttato il notevole incremento del mercato asiatico (chiamando produttori locali o utilizzando come luoghi di sceneggiatura dei paesaggi asiatici), l’obiettivo è quello di fare della Cina una “potenza culturale mondiale”. Wang Jianlin ha fatto un’ingente donazione all’Accademia degli Oscar per permettere la costruzione del museo del cinema di Los Angeles a patto che, al momento dell’inaugurazione nel 2017, porti il nome del magnate cinese. Gli studios americani hanno inoltre appoggiato la realizzazione di un festival annuale del cinema cinese a partire dal 2016, in quello che sarebbe la prima vera sponsorizzazione ad una manifestazione di cinema data dagli americani (né Cannes, né Tokyo possono vantare un appoggio così evidente). Per superare Hollywood la Cina ha deciso di fare le cose davvero in grande, ma ha comunque avuto bisogno della “benedizione” degli studios.