Dalla politica all'economia

Cinque conseguenze della Brexit spiegate dal Financial Times

Cinque conseguenze della Brexit spiegate dal Financial Times
Pubblicato:
Aggiornato:

Il Financial Times, il più autorevole giornale economico e finanziario del Regno Unito ha spiegato in cinque punti quali saranno le principali conseguenze dell'esito del referendum che ha deciso l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Le riproponiamo.

 

1) Le conseguenze politiche

Oltre a causare un duro colpo all'economia britannica, la prima conseguenza del voto di giovedì è stata una crisi di governo. Il premier inglese David Cameron ha annunciato le sue dimissioni sia come primo ministro che come leader del partito conservatore. È in programma un'assemblea del partito per decidere chi sarà il suo successore e si prevede che la corrente più ostile all'Unione Europea avrà maggior potere decisionale.

Anche se sarà gestito in maniera oculata, questo processo danneggerà le relazioni tra Londra e gli altri capitali europei che interpreteranno il voto a favore della Brexit come un duro attacco all'unità dell'Europa. Per cercare di proteggere questa unità, i superstiti 27 Paesi dell'Unione non saranno disposti a concedere accordi favorevoli alla Gran Bretagna nel processo di uscita e questi negoziati rischieranno di diventare motivo di duri scontri, distraendo l'Europa da altre questioni più urgenti.

 

2) Le conseguenze sui mercati finanziari

L'uscita della Gran Bretagna renderà i mercati finanziari più sensibili alle vulnerabilità delle 19 nazioni che compongono l'eurozona. La sterlina ha già raggiunto il valore minimo mai toccato negli ultimi 30 anni e gli investitori cercheranno di capire se, alla luce dello choc dovuto alla Brexit, i governi dell'eurozona avranno la volontà politica e il supporto pubblico per rinforzare l'architettura dell'unità monetaria europea.

Sarà importante capire se la BCE farà progressi nei prossimi 12 mesi, con l'introduzione di un piano comune per la garanzia dei depositi bancari, che al momento è bloccato. Ancora più ambiziosa sarebbe l'attuazione del piano italiano per i cosiddetti migration bonds che servirebbero a finanziare una risposta dell'UE alla crisi dei migranti.

I singoli Paesi dell'eurozona saranno sotto stretta osservazione da parte dei mercati e degli analisti, nel frattempo però molti investitori hanno preferito spostare i propri capitali nei fondi governativi tedeschi, facendo nuovamente innalzare lo spread con i paesi più deboli del mediterraneo. mLe situazioni più delicate riguardano il Portogallo, che attualmente è governato da una coalizione piuttosto debole, tra moderati e sinistra radicale, e la Grecia, i cui problemi non sono mai realmente stati risolti. La frammentazione politica della Spagna, che si spera sia stata risolta con le elezioni di questo weekend, sono fonte di preoccupazione così come i partiti separatisti come quello della Catalogna.

 

3) Le conseguenze sui movimenti populisti

I movimenti politici che si dichiarano contro l'establishment, specialmente i partiti di estrema destra dell'europa orientale, trarranno ispirazione dalla Brexit. Il Fronte Nazionale di Marine Le Pen sarà probabilmente il più galvanizzato da questo evento e potrebbe allargare il proprio consenso abbastanza da diventare una seria candidata per la carica di primo ministro alle elezioni francesi del prossimo anno. Potrebbe anche non vincere, ma sarebbe comunque capace di condurre una forte opposizione, sostenuta da una buona fetta di elettorato. L'estrema destra non dovrebbe andare al potere in nessun paese dell'Unione Europea ma potrebbe attrarre abbastanza supporto da stimolare il dibattito politico ed influenzare l'operato dei governi in carica, soprattutto in tema di immigrazione.

 

4) Come risponderà l'Unione Europea

L'Unione Europea sarà sotto pressione per sviluppare nuove manovre di rafforzamento per i Paesi membri e il piano per il Tesoro Unico Europeo firmato dai cinque presidenti delle maggiori istituzioni UE sembra non aver dato gli effetti sperati. Se non si riuscirà a raggiungere una più stretta unione economica e monetaria, la Francia e la Germania presenteranno piani per una maggiore cooperazione in aree come la difesa e la sicurezza interna.

 

5) Le conseguenze sull'Unione Europea

La Brexit distruggerà l'equilibrio interno dell'Unione Europea, con l'uscita della Gran Bretagna il blocco delle sette nazioni che non hanno adottato l'Euro sarà soltanto il 15 percento della produzione economica dell'UE, mentre con la presenza del Regno Unito valeva oltre il 30 percento. La Brexit aumenterà la supremazia politica ed economica della Germania nell'UE, un prospetto che però non sembra far felici né Berlino né gli altri Paesi. La coesione all'interno dell'Unione, così come la fiducia e la reputazione internazionale, sarà notevolmente danneggiata. La più grande conseguenza, infine, sarà che la Brexit indebolirà il sistema politico ed economico liberale che la Gran Bretagna, l'Unione Europea e i propri alleati nel mondo supportano.

Seguici sui nostri canali