Cinque notizie che non lo erano C'entrano Renzi, Merkel e Celentano
1) Renzi umiliato dalla Merkel: accolto con Azzurro e non con l'Inno italiano
I capi di Stato che fanno parte del G7 mondiale si sono ritrovati l'8 giugno in Germania, per discutere dell'emergenza climatica e per trovare accordi comuni capaci di far fronte al riscaldamento globale. Presente all'appuntamento anche il premier Matteo Renzi, che è stato accolto al suo arrivo dalle note della canzone Azzurro di Paolo Conte e Adriano Celentano. La scelta di questo pezzo sembra aver scatenato lo sdegno di alcune parti politiche, in particolare nel centrodestra, che hanno considerato l'omissione del nostro inno nazionale come una mancanza di rispetto verso tutto il popolo italiano.
Diversi giornali hanno soprattutto puntato il dito verso il nostro primo ministro, indicato come principale colpevole, in quanto figura poco rispettata in Europa. Su Libero Quotidiano si legge: «Angela Merkel ha accolto il premier Matteo Renzi sulle note di Azzurro [...] e non con Fratelli d'Italia, come previsto dal protocollo fino all'ultimo incontro internazionale. Spaghetti, pizza e mandolino, dunque. Così ci vedono i potenti del mondo e la Merkel [...]. E Renzi che fa? Se la ride, beato, ascoltando la banda in costume bavarese da cui si levano le note del motivetto». Probabilmente gli autori di questi articoli, un po' troppo sensibili a questo genere di questioni, si sono soffermati solo sull'arrivo di Renzi e non si sono accorti che tutti i leader mondiali sono stati accolti dalla banda con canzoni caratteristiche del loro Paese e non con il rispettivo inno nazionale.
In questo video è possibile vedere ad esempio l'arrivo di Barack Obama, l'uomo più potente del mondo e sicuramente rispettato in Germania, che non viene accolto con l'inno nazionale ma con un'altra canzone e in questo video si può sentire come nemmeno David Cameron sia stato accolto con il celebre inno inglese.
2) Nel primo weekend estivo abbandonati più di 350 cani in Italia
L'arrivo dell'estate per gli attivisti in difesa degli animali coincide sempre con l'emergenza per l'abbandono dei cani, che vengono scaricati dalle proprie famiglie proprio in concomitanza delle vacanze. Il problema è reale e non si contano gli appelli al buonsenso: molti volontari ad esempio pubblicizzano i canili pronti ad accogliere gli animali che, per qualsiasi motivo, non possono più essere accuditi dai propri padroni, per evitare che vengano lasciati in mezzo alla strada. Per ogni buona causa, però, c'è sempre chi cerca di approfittare della sensibilità delle persone per diffondere notizie allarmistiche, in cerca di qualche click o forse solo di un po' di notorietà.
In questo caso l'hanno fatto i rappresentanti dell'AIDAA, gli stessi che qualche mese fa avevano raccontato di una causa (inventata) fatta dai gruppi animalisti nei confronti di Berlusconi, colpevole di dare troppi dolci a Dudù, che ne avrebbe risentito in termini di salute. L'allarme lanciato, questa volta, riguarderebbe un numero molto alto di abbandoni di cani già nel primo ponte di giugno, quello della festa della Repubblica, durante il quale, secondo quanto riferito, ci sarebbero stati più di 350 abbandoni segnalati all'associazione. Il numero pare essere decisamente troppo alto, e infatti non è stato possibile verificare nulla, lasciando presupporre che, come in passato, l'AIDAA si sia lasciata andare a un'altra esagerazione, riuscendo a finire sulle pagine di diversi giornali.
In seguito alla pubblicazione di questa notizia, siamo stati contattati dal presidente nazionale dell'AIDAA, Lorenzo Croce, che ci ha chiesto di smentire e puntualizzare la veridicità di quanto da loro affermato: «Il nostro comunicato stampa non parla di cani abbandonati, ma di cani vaganti, e per giunta non parla di sole segnalazioni telefoniche, ma anche di segnalazioni giunte alle sedi locali di AIDAA». Il presidente ci tiene a far sapere che l'associazione è a disposizione di chiunque per chiarire e verificare qualsiasi notizia. Maggiori informazioni si trovano comunque sul loro blog, qui, dove risulta, accanto all'aggetivo «vaganti», anche quello di «abbandonati», di cui dunque l'AIDAA parla. Rimane il fatto che molti siti, probabilmente fuorviati dalla duplice informazione «vaganti-abbandonati», abbiano riportato in maniera non completa quanto scritto dall'AIDAA, raccontando di 361 abbandoni.
3) Corona in galera 14 anni, l'omicida rom invece sarà libero
Le vicende che hanno accompagnato i processi e infine la carcerazione di Fabrizio Corona hanno tenuto molto italiani con il fiato sospeso, tanto che i vari episodi si sono trasformati quasi in un reality. L'atto finale è stata la tentata fuga di Corona, che, una volta condannato in via definitiva, era scappato fino in Spagna, probabilmente cercando di uscire dall'Europa. Forse per il suo fascino ribelle o per la sua spudoratezza, Corona è per molti diventato il simbolo dell'accanimento giudiziario e sul web sono innumerevoli gli appelli in suo favore.
Così, la sua figura torna d'attualità ogni qualvolta si verifichi un episodio di cronaca nera. L'ultimo caso è stato quello di Roma, in cui due rom alla guida di un'auto hanno travolto e ucciso una donna. A seguito dell'interrogatorio di garanzia, infatti, il conducente dell'auto, minorenne, è stato incarcerato in via preventiva, mentre il fratello diciannovenne che era sul lato passeggero è stato rilasciato. L'enorme differenza che c'è tra i due casi, però, quello di Corona e l'omicidio di Roma, è che nel primo si tratta di sentenze passate in giudicato e definitive, cioè che hanno attraversato i tre gradi di giudizio dopo anni di processi, mentre nel secondo il processo si deve ancora svolgere, e il presunto omicida è detenuto solo per via delle misure cautelari preventive. Queste ultime sono concesse soltanto in un numero ristretto di casi: per i crimini più gravi, se ci sono evidenti prove di colpevolezza, in caso di pericolo di fuga o di reiterazione del reato. Negli altri casi si preferiscono misure più lievi, come l'obbligo di firma e ritiro del passaporto o eventualmente gli arresti domiciliari.
È giusto ricordare, inoltre, che Corona non è stato condannato per "qualche foto", come si è soliti raccontare, ma per il cumulo di una decina di reati, aggravati dall'atteggiamento ribelle e dal totale disprezzo di ogni regola ed autorità, palesato a più riprese durante le udienze con i magistrati.
4) Arriva in Italia il calabrone killer: già 6 morti
Sui social network si è diffuso in questi giorni un articolo che lancia un allarme decisamente preoccupante: in Italia si sarebbe insediata una specie di calabrone tipico dell'Estremo Oriente, molto pericoloso anche per l'uomo. Gli insetti in questione sono riconoscibili per le dimensioni, davvero notevoli per animali di questo tipo, ma soprattutto per la pericolosità del loro pungiglione, capace di rilasciare una quantità di veleno che può rivelarsi letale.
Per fortuna in Europa questa specie non esiste, ma è vero che in Francia sono stati osservati alcuni esemplari di una lontana parente di queste vespe, meno grande e soprattutto molto meno pericolosa. Nonostante i titoli facciano presumere il contrario, i decessi non si sono verificati in Italia bensì in Francia, dove sembra, ad esempio, che un 54enne sia morto a seguito dell'aggressione di uno sciame di questa specie (Vespa Velutina). L'episodio, per quanto tragico, non è così preoccupante, esistendo una casistica di decessi anche a seguito di punture delle normali vespe che conosciamo, causati principalmente da reazioni allergiche.
Anche per quanto riguarda la Vespa Velutina il pericolo principale è dovuto ad eventuali allergie di cui la vittima potrebbe soffrire, dato che questa nuova specie sarebbe semplicemente più aggressiva, ma non più velenosa. Chiunque non abbia problemi con i comuni calabroni europei, dunque, non dovrà preoccuparsi nemmeno di questa nuova specie. Secondo gli entomologi, infatti, la sua pericolosità per gli uomini e i mammiferi in genere va paragonata a quella delle altre vespe europee. La denominazione killer è data in riferimento alle altre api, di cui si nutre, e perciò gli allevatori dovranno prendere le idonee misure di prevenzione per evitare che le proprie api vengano decimate.
5) Milionario compra 200mila ettari di Amazzonia per preservarla
Alcuni blog d'informazione indipendente hanno parlato in queste settimane di un filantropo milionario, che avrebbe comprato addirittura 200 ettari di foresta amazzonica, con l'unico scopo di preservarla. Il suo nome è Johan Eliasch, svedese, e la sua opera benefica risalirebbe al 2006. La notizia in realtà non è nuova: già negli scorsi anni alcuni blog ne avevano parlato, ma erano emersi anche alcuni dubbi. La confusione sulla reale superficie acquistata e sul prezzo pagato, lasciavano già intuire che la informazioni riportate non fossero esatte, o che almeno ci fossero molte incertezze su alcuni aspetti fondamentali della vicenda.
Il Telegraph aveva risolto la faccenda già nel 2008, raccontando che il businessman svedese, molto vicino all'allora premier Gordon Brown, era stato addirittura multato per una cifra pari a 138 milioni di sterline per aver disboscamento abusivo in Amazzonia.