Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Davvero Beautiful può chiudere?

Cinque notizie che non lo erano Davvero Beautiful può chiudere?
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1 - Beautiful giunge al termine dopo 28 anni

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La più famosa soap opera di tutti i tempi rischia di chiudere, almeno secondo alcune voci che si sono diffuse sul web, divenute concrete con la condivisione sui social network di diversi articoli che confermano questa ipotesi. Diversi siti hanno diffuso un presunto comunicato stampa, rilasciato addirittura dagli sceneggiatori della serie tv, in cui si spiegherebbero le motivazioni che hanno portato a questa decisione: «Beautiful giunge al termine - si legge - È con grande dispiacere che dobbiamo darvi questa notizia. È stata questa un decisione durissima e maturata nel corso degli ultimi anni sulla base di dinamiche ed eventi che non stiamo qui a raccontarvi. Sulle tante, e questo ci sentiamo in dovere di dirlo, ha pesato la convinzione secondo la quale col passare dei prossimi anni la serie sarebbe probabilmente stata portata avanti con inerzia e per il solo ed unico scopo di farla proseguire senza terminarla e di conseguenza privata di novità, colpi di scena, idee e più in generale di contenuti». Le motivazioni non sarebbero quindi economiche, ma un modo per non rischiare di abbassare il livello artistico, mancando così di rispetto ai milioni di fan in tutto il mondo. Gli appassionati della serie possono però tirare un sospiro di sollievo, non è in programma nessuna chiusura della serie, che sembra davvero essere immortale e non conoscere crisi di share.

 

2 - Una proposta di legge per modificare la bandiera italiana: al centro la mezzaluna islamica

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L'ex ministro Cécile Kyenge è stato in passato al centro di diverse polemiche per dichiarazioni poco felici, anche se per alcuni le sue origini congolesi sono state sufficienti per riservarle commenti ben poco gentili. Per questo motivo gli esperti delle bufale sul web sfruttano spesso la sua figura, costruendo notizie false che la riguardano e sperando che i suoi detrattori abbiano abbastanza poca stima nei suoi confronti da credervi. Nelle ultime settimane sui social network è circolato un articolo clamoroso, che racconterebbe di una proposta di legge, a firma ovviamente della Kyenge, che avrebbe il fine di inserire nella bandiera italiana una mezzaluna, simbolo della fede islamica. Secondo quanto scritto, la mezzaluna dovrebbe rappresentare un messaggio di integrazione e pace, diventando il simbolo di una nuova Italia senza pregiudizi culturali e religiosi. Nonostante la notizia sia abbastanza strana da sembrare assurda, molte persone ci hanno creduto, scatenando una vera e propria pioggia di insulti verso l'ex ministro e raggiungendo in poche ore migliaia di condivisioni. Potrebbe essere utile, per il futuro, sapere che una legge di questo genere non potrebbe mai essere approvata né proposta con l'iter ordinario, perché la nostra Costituzione, all'articolo 12, definisce la bandiera italiana. In caso di modifiche sarebbe quindi necessario l'iter di revisione costituzionale, processo lungo e complicato, che richiede una maggioranza molto ampia da parte del Parlamento, per evitare che un singolo partito di maggioranza possa modificare gli elementi fondanti del Paese.

 

3 - Perché in piscina bruciano gli occhi? Tutta colpa della pipì in acqua

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Le piscine pubbliche da sempre non sono il più brillante esempio di igiene, soprattutto perché il grande numero di persone che si tuffano in acqua e che si aggirano per il bordo vasca è tale da non poter garantire la pulizia a cui siamo abituati nelle nostre case. L'incubo dei più schizzinosi è però da sempre la pipì, perché è ormai un fatto assodato che molte persone, non solo bambini, non si facciano molti problemi a liberarsi nella vasche, confidando nelle qualità disinfettanti del cloro. In passato, per scoraggiare questi episodi, si era anche diffusa la voce di un nuovo additivo aggiunto nelle piscine pubbliche, in grado di colorare l'urina in maniera da renderla visibile a tutti e permettendo di identificare gli incivili proprio nel momento del misfatto. L'ultima scioccante rivelazione riguarda però una sensazione molto comune quando ci tuffiamo in cerca di refrigerio, ovvero quel leggero bruciore che si avverte agli occhi quando si cerca di tenerli aperti sott'acqua. Secondo quanto riportato in diversi articolo sul web, poi diffusi in maniera massiccia sui social network, la causa di questo bruciore sarebbe proprio l'urina presente nell'acqua, che unendosi alle molecole di cloro comporrebbe una sostanza simile all'ammoniaca. Qualcuno aveva già deciso di chiudere definitivamente con le piscine pubbliche, ma per fortuna l'articolo è falso e riprende solo in parte una reale ricerca pubblicata su ScienceNews che al contrario dimostrava come, anche considerando questa spiacevole evenienza, l'acqua delle piscine rimanga largamente all'interno dei parametri di potabilità, definiti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

4 - Entro il 2030 il sole si spegnerà del 60% causando una mini era glaciale

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Durante le ultime settimane, diverse testate di portata nazionale hanno riportato notizie allarmanti sulla salute del Sole e sulle possibili implicazioni che potrebbero riguardare la Terra. Secondo quanto scritto, uno studio dimostrerebbe che entro pochi anni, precisamente nel 2030, la stella del Sistema Solare potrebbe perdere addirittura il 60 percento della propria attività. «Gli scienziati mettono in guardia - si legge su Il Giornale - il sole andrà a "dormire" nel 2030, causando un crollo delle temperature e una possibile "mini era glaciale" per la Terra. È quanto emerge da un nuovo studio, riportato dal Daily Mail, secondo il quale fra il 2020 e il 2030 i cicli solari si cancelleranno uno con l'altro e questo porterà ad un fenomeno chiamato "Maunder Minimum", conosciuto come mini era glaciale, quando ha colpito tra il 1646 e il 1715, causando tra l'altro il congelamento del Tamigi». Lo studio, condotto dalla Dottoressa Valentina Zharkova, dice però tutt'altro. Si tratta di un modello di previsione del comportamento del sole, basato sullo studio approfondito delle attività dal 1978 ad oggi e che indica la decade 2030-2040 come la più probabile per una riduzione dell'attività solare di oltre il 60%. L'attività solare è però diversa dalla luminosità, non ci sarà quindi nessuno "spegnimento": riguarda infatti nello specifico il vento solare, le eruzioni e le macchie, ma non si riferisce direttamente all'irraggiamento termico della nostra stella. La mini era glaciale di cui si parla, inoltre, si è risolta con inverni molto freddi, ma con estati normali ed anche il famoso congelamento del Tamigi fu causato probabilmente, più che dal drastico cambiamento delle correnti fluviali, dal vecchio London Bridge, che fungeva da diga.

 

5 - Non chiedere a Siri informazioni sull'11 settembre o ti segnalerà alla polizia

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La privacy dei cittadini è un tema sempre molto delicato, soprattutto negli ultimi anni in cui si sono susseguiti diversi scandali che hanno rivelato enormi falle, come nel caso della violazione di Apple Cloud. Prima che esistessero smartphone e social network, circolavano già le prime voci dei più paranoici, che mettevano in guardia gli utenti sull'utilizzo di determinate parole chiave, sia nella composizione di email o nelle ricerche web, che nelle normali conversazioni telefoniche. Termini come "Bomba" o "11 settembre" ma anche semplicemente "Presidente degli Stati Uniti", sarebbero stati sufficienti per accendere un campanello d'allarme e far scattare invisibili ma implacabili controlli sulla nostra persona e sulle nostre attività. L'ultimo caso, di cui si sta parlando in questi giorni, riguarderebbe l'assistente virtuale di Apple, Siri, che segnalerebbe alle autorità chiunque gli chieda informazioni sull'11 settembre. Questa ipotesi è stata confermata da diversi utenti, che hanno testimoniato di essere stati contattati dalla polizia subito dopo averci provato, ma si tratta soltanto di un equivoco. In inglese infatti l'11 settembre si traduce con 9-11, "nine-eleven" (negli Stati Uniti si usa indicare le date prima con il numero del mese e poi del giorno) ed è 911 anche il numero da chiamare in caso di emergenza, omologo del nostro 113. È probabilmente per questo che, senza volerlo, alcuni ragazzi americani si siano messi in contatto con la polizia involontariamente, cercando informazioni sull'11 settembre. Inutile dire che la stessa cosa non è riproducibile in Italia, perché dire "Undici settembre" non è confondibile con nessun numero di emergenza, ma resta il fatto che negli USA si sono verificati diversi disagi, con i centralini della polizia contattati inutilmente da incauti cittadini.

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