Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Una sui guai del pirata Johnny Depp

Cinque notizie che non lo erano Una sui guai del pirata Johnny Depp
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1) Johnny Depp abbandona le riprese di Pirati nei Caraibi 5 per problemi di alcool

La star di Hollywood Johnny Depp è impegnata in queste settimane con le riprese del suo nuovo film, il quinto capitolo della famosa serie Pirati dei Caraibi. Sul web però sono comparse notizie preoccupanti a proposito della salute dell'attore, che sarebbe stato costretto ad abbandonare il set a causa di gravi problemi, dovuti - secondo quanto riferito - all'abuso di alcool. Depp sarebbe stato addirittura ricoverato in una clinica per disintossicarsi, come abbiamo visto fare in passato a decine di cantanti ed attori americani in difficoltà.

La notizia è stata divulgata dalla rivista People, che solo in seguito ha ammesso di non poterne verificare la veridicità. L'ammissione è stata però considerata insufficiente dai legali dell'attore, che hanno subito smentito quanto scritto, dichiarando che Johnny Depp ha soltanto dovuto fare riabilitazione ad una mano, a cui aveva avuto da poco un infortunio. I problemi per People però non sembrano essere finiti, perché questa falsa notizia non è priva di conseguenze, soprattutto dal punto di vista economico ma anche da quello dell'immagine. Il film infatti coinvolge molti investitori, con interessi finanziari che potrebbero essere danneggiati da queste informazioni, e pare quindi che non si ancora del tutto esclusa l'ipotesi di un'azione legale.

La rivista statunitense ha infine deciso di rimuovere completamente l'articolo ed una volta appurato l'errore è stata organizzata una conferenza obbligatoria per tutta la redazione. Il concetto ribadito è stata l'importanza di non dare mai per vere notizie non verificate.

 

2) Divorzia dalla moglie, taglia a metà tutti i loro averi e li vende su eBay

Un marito tedesco, una volta formalizzato il divorzio con sua moglie, avrebbe deciso di tagliare a metà tutti gli oggetti in loro possesso, provandoli a vendere su eBay. Il gesto sarebbe stato una vendetta nei confronti della donna, anche perché è piuttosto strano pensare che qualcuno potesse davvero decidere di comprare un oggetto tagliato a metà. Gli oggetti messi in vendita sono tra i più disparati, tutti perfettamente segati a metà: un divano, un casco, dei dischi, una bicicletta e addirittura un'automobile.

Un magazine tedesco ha però rivelato che si trattava soltanto di un'originale campagna di marketing, promossa addirittura dall'ordine degli avvocati tedesco. Il fine di questo spot era quello di invitare i cittadini a servirsi di un buon legale in caso di necessità. Questo genere di spot fa parte di quella che viene chiamata guerrilla marketing, ovvero una tecnica pubblicitaria che utilizza tecniche di comunicazioni non convenzionali, con mezzi aggressivi e che colpiscono l'immaginario dei consumatori.

 

3) A Milano presenti 5 milioni di topi, una vera invasione

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In questi giorni si è molto discusso di quella che sarebbe una vera e propria invasione di topi a Milano, contati in un numero non inferiore a 5 milioni. Le motivazioni principali di questo sovrannumero sarebbero i numerosi cantieri stradali e di scavo, lasciati troppo a lungo aperti. Cosa che avrebbe modificato l'habitat sotterraneo e costretto i topi a salire in superficie.

La soluzione proposta, secondo quanto riferisce il Corriere, sarebbe quella di bloccare le derattizzazioni chimiche, che rischiano di uccidere soprattutto altre specie di animali, e di rimettere in circolazione i gatti, costituendo colonie feline protette nelle zone dove ci sono i topi. Quanto scritto però non è piaciuto al Comune di Milano, che ha pubblicato un comunicato stampa per smentire la notizia, mettendo in guardia gli autori sul potenziale reato di «procurato allarme». «È incredibile - si legge sul sito del Comune di Milano - che vi sia qualcuno che pur di avere un po' di visibilità mediatica lanci allarmi infondati. L'ultimo caso è quello […] che parla di cinque milioni di topi a Milano. Si tratta, lo ripetiamo, di un allarme grave non suffragato da alcuna prova. [...] È necessario che chiunque affronti vicende che rischiano di avere impatti negativi sulla popolazione verifichi con attenzione e responsabilmente ogni notizia, in quanto com'è noto, il codice penale prevede anche il reato di procurato allarme».

 

4) Un sito hard cerca fondi per finanziare il primo film porno girato nello spazio

Tra le curiosità delle settimana, ha fatto sorridere molti l'annuncio di quello che potrebbe essere il primo film porno girato nello spazio. Secondo quanto riferito da molti giornali, tra i quali Repubblica, sarebbe stata lanciata una vera e propria campagna di crowdfunding per poter cominciare le riprese: la piattaforma scelta è quella di Indiegogo. La pagina esiste davvero ed è anche molto dettagliata, con tanto di premi assegnati a seconda dell'importo della donazione di ogni singolo utente. Sembra però che non si tratti altro che dell'ennesima trovata pubblicitaria, sicuramente ben riuscita, visto che quasi tutti i giornali del mondo ne hanno almeno fatto un cenno.

Indiegogo funziona con un meccanismo a traguardi, se il traguardo minimo di sponsorizzazione non è raggiunto, le donazioni non vengono effettuate, così gli autori hanno fissato una soglia volutamente alta, ovvero 3,4 milioni di dollari da raggiungere in meno di 2 mesi. Nelle prime settimane sono stati raccolti poco più di 200mila dollari, ma rimangono soltanto 40 giorni ed è molto improbabile che si possa raggiungere la cifra, che sarebbe comunque di molto inferiore a quella richiesta per un'operazione del genere. La cifra minima chiesta per un viaggio nello spazio si aggira attorno ai 60 milioni per ogni singola persona, considerando la presenza richiesta di almeno due attori più i tecnici, la cifra totale sarebbe davvero esorbitante.

 

5) Trovato topo fritto al posto di un'aletta di pollo al KFC

THIS IS NASTY!!!

A photo posted by Devorise Dixon (@devorisedixon89) on

Dopo i vari casi, quasi sempre smentiti, di strani ritrovamenti tra i panini o le crocchette di McDonald's, questa volta tocca ad un'altra multinazionale del fastfood, ovvero Kentucky Fried Chicken. Secondo quanto raccontato, un cliente avrebbe trovato nella propria scatola di alette di pollo, quello che sembrerebbe un topolino, in apparenza fritto insieme alle alette e poi finito nella confezione. Le fotografie lasciano spazio all'immaginazione, perché in effetti la forma con la caratteristica coda, potrebbe ricordare quella di un roditore di piccola taglia.

L'accusa, molto grave, è stata subito vagliata dai responsabili di KFC, che hanno cercato di fare luce sull'episodio, non trovando però la collaborazione del cliente, che pubblicando la fotografia su Facebook aveva scritto: «È tempo per un avvocato! Mi raccomando non mangiate nei fast food!». I responsabili della catena hanno rilasciato una dichiarazione ufficiale, smentendo che si trattasse di un topo, ma semplicemente di un pezzo di pollo, che friggendo ha assunto una forma anomala. A confermarlo ci sarebbero le immagini pubblicate dallo stesso cliente, nelle quali si vedrebbe chiaramente, sotto la superficie fritta, la caratteristica carne bianca di pollo, proprio nel punto dove sarebbe dovuto stare il muso del ratto. «Un cliente ha fatto una seria lamentela contro KFC - si legge nel comunicato - e rifiuta di collaborare nell'indagine, basandoci su questo e sul fatto che si rifiuta di far vedere a chiunque il prodotto, non ci rimane che credere che intendesse ingannare il pubblico con questa bufala e stiamo considerando tutte le opzioni».

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