Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Google non ha comprato Apple

Cinque notizie che non lo erano Google non ha comprato Apple
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1) Google compra Apple per 9 miliardi di dollari

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Le false notizie a volte possono provenire anche dagli organi ufficiali, a diffonderle può essere una scarsa attenzione al fact-checking o un vero e proprio errore. Alcuni giorni fa il Dow Jones ha lanciato una notizia clamorosa per le borse mondiali: Google avrebbe acquistato Apple per 9 miliardi di dollari. Gli addetti al settore hanno dato il via a un intenso traffico sui social, increduli per quanto letto, e alcuni siti hanno addirittura attribuito la decisione ad una volontà espressa in vita da Steve Jobs. I responsabili del Dow Jones sono stati costretti ad intervenire, cancellando la notizia e scusandosi pubblicamente per l'errore.

 

2) Fornero: La Nigeria è più civilizzata di Napoli

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La riforma delle pensioni che ha preso il nome di Elsa Fornero, Ministro durante il governo Monti, è stata una delle manovre più criticate da opposizioni e cittadini. La poca simpatia da parte degli italiani nei suoi confronti ha reso agevole la diffusione di numerose bufale, spesso dirette a screditare la sua persona. Secondo quanto scritto su alcuni blog, l'ex Ministro, nel corso di una conferenza, avrebbe avuto un duro confronto con uno studente, affermando la superiorità culturale ed economica della Nigeria rispetto a Napoli. A diffondere la bufala è stato un sito che tra le sua disclamer dichiara di essere un "blog di satira politica" e infatti l'episodio è stato totalmente inventato.

 

3) Non comprate cappelli con i pon-pon: sono fatti di pelliccia di gatto

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La stagione fredda sta arrivando e i più attenti alla moda stanno già pensando ai capi da indossare per il prossimo inverno. Un indumento che non passa mai di moda, soprattutto in montagna, è il tipico cappello con pon-pon. Un appello che sta circolando sui social mette però in guardia sui materiali usati per questi capi: i pon-pon potrebbero infatti essere fatti con pelliccia di gatto. La legge europea in realtà vieta già dal 2007 la vendita di articoli di pelliccia di cane e gatto, non c'è perciò nessun pericolo per quanto riguarda i capi venduti in negozi legali e controllati. Contro il contrabbando di questi materiali è anche attivo un controllo che riguarda soprattutto i negozi online con sede al di fuori dell'Unione Europea, che in alcuni casi possono spacciare per capi sintetici, articoli composti di pelliccia di coniglio, furetto o procione. Il consiglio in questi casi è quindi di acquistare soltanto da negozi, online o fisici, che rispettino tutte le normative vigenti.

 

4) Croazia, la polizia getta i manganelli:
«Siamo al servizio del popolo non dei sovrani»

Un gruppo di poliziotti croati avrebbe deciso di deporre i manganelli durante una manifestazione, rifiutando di eseguire gli ordini dei propri superiori. Gli agenti avrebbero dovuto usare la forza per disperdere i manifestanti, ma avrebbero deciso di schierarsi con il popolo, ingiustamente messo a tacere. Diversi blog hanno rilanciato la notizia mostrando anche un video, i fatti però sono stati totalmente inventati e le immagini si riferiscono a un altro episodio molto differente. Il filmato infatti mostra un gruppo di militari ucraini che, dopo aver liberato alcuni manifestanti filo-russi a Odessa, avrebbero deciso di lasciare le forze ucraine per schierarsi con la fazione filo-russa. L'episodio risale al 2014, quando la crisi in Crimea era al suo apice.

 

5) Nutella ti regala un barattolo da 5 chili

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Abbiamo visto nelle scorse settimane come le truffe sfruttino le nuove tecnologie social e i programmi quali WhatsApp per trovare nuove vittime. Come nel caso del falso concorso Coca-Cola, questa settimana ne è stato diffuso uno quasi identico, con protagonista la Nutella. L'azienda avrebbe messo in palio un barattolo da 5 chili della sua famosa crema di nocciole, per vincerlo sarebbe sufficiente compilare un questionario ed inserire alcuni dati personali. La Nutella però non ha mai indetto questo concorso, l'intenzione dei malintenzionati che hanno sfruttato il nome della multinazionale è quello di sottrarre dati personali, vi consigliamo quindi di non cliccare su questi link, anche se arrivano da un contatto amico.

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