Report di giovedì 9 aprile

Come sta andando la pandemia di Coronavirus nel mondo

Come sta andando la pandemia di Coronavirus nel mondo
Pubblicato:
Aggiornato:

di Martino Ongis e Michele Venturini

Giovedì 9 aprile 2020

WORLD: la pandemia continua ad accelerare. Per dare un poco di prospettiva: ci ha messo 19 settimane ad arrivare dal primo caso confermato a 750mila casi e nove giorni a arrivare da 750mila casi al milione e mezzo. Superati nel mondo i novantamila decessi e il milione e mezzo di contagi ufficiali. Dopo settimane di scontri, questa sera si riunirà per la prima volta dallo scoppio della pandemia il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Trump è tornato all’attacco dell’Oms, accusandoli di aver minimizzato il pericolo e aver sbagliato tutto (il 24 febbraio Trump ha twittato che il virus era sotto controllo negli Usa, qualche giorno prima il numero di casi confermati in tutto il Paese era dodici, data la mancanza quasi totale di test...). Sembra che dei report dell’intelligence statunitense avessero già avvertito il governo della possibilità di una pandemia a novembre 2019. Nuovo caso confermato di CV-19 in Vaticano, che porta il numero di casi totali a otto, circa l’uno per cento della popolazione. La Corte Suprema brasiliana ha archiviato la denuncia per “attentato alla salute pubblica” che era stata presentata dal deputato dell'opposizione Reginaldo Lopes contro il presidente della Repubblica Bolsonaro. Altra giornata record per il Brasile, che registra 2.146 nuovi casi per un totale confermato di 16.195. Secondo un membro della task force anti-virus in Iran, il Paese starebbe nascondendo almeno 500mila casi. Numero di casi confermati che ha quasi toccato quota seimila in India, dove la Corte Suprema annuncia che i test per CV-19 saranno gratis. La Turchia lavora a un disegno di legge per bloccare i licenziamenti per tre mesi. Numero di casi confermati in Russia, che ha raggiunto quota diecimila. In Corea del Sud inizia l’anno scolastico, rigorosamente online. L'Indonesia riporta 337 nuovi casi (3.293 totali) e quaranta nuovi decessi (280 totali). Il numero di casi in Australia supera quota seimila e quello delle Filippine quota quattromila, mentre Singapore riporta il più alto aumento giornaliero (142 nuovi casi, per un totale di 1.623). Preoccupazione che nelle prossime settimane si possano registrare almeno duecentomila nuovi casi solo in Arabia Saudita, dove il virus è già penetrato nelle corti di alcune famiglie reali.

EUROPA: almeno 687mila i casi confermati nel vecchio continente (cioè circa metà dei casi mondiali), almeno 52mila i decessi. In Uk si valuta la proroga delle restrizioni almeno fino a inizio maggio, mentre le condizioni del premier Boris Johnson sembrano migliorare. La Finlandia estende le restrizioni di un mese, fino al 13 maggio. Il Portogallo riporta 699 nuovi casi (tredicimila totali) e 35 nuovi decessi (380 totali). Polemiche a Parigi per la scelta di limitare la fascia oraria in cui si può uscire a fare jogging: molte più persone si concentrano così in strada negli orari permessi. La città aggiunge altri divieti: quello di sedersi su una panchina per più di due minuti e quello di starnutire in pubblico senza una mascherina. Casi in crescita in Germania (+5.633 nuovi casi), che tocca quota 113mila casi totali e 2349 decessi. Tornano a calare, seppur di poco, i nuovi contagi (5.756) e i nuovi decessi (683) in Spagna, che supera quota 150mila casi totali. La Repubblica Ceca annuncia che le misure di contenimento hanno funzionato e che il Paese potrà tornare alla normalità. Anche la Danimarca annuncia che le scuole riapriranno il 15 aprile. Malta fa registrare il primo decesso a causa del Coronavirus.

ITALIA: continua a scendere la curva del contagio, mentre si va verso un prolungamento delle misure di sicurezza di altri 14 giorni. Possibili alcune aperture graduali per certe attività produttive, come riporta il premier Conte in una intervista alla Bbc. Sale a 103 il numero dei medici morti durante la crisi, 28 gli infermieri. I sindacati replicano alla pressioni di Confindustria: «La salute prima di tutto». Il Governo chiede la fiducia al Senato sul decreto “Cura Italia”. La nota giornalista della Rai Lucia Annunziata è ricoverata allo Spallanzani di Roma. Nella Capitale, la Guardia di Finanza arresta un imprenditore, accusato di turbativa d'asta per la fornitura di 24 milioni di mascherine; intercettato diceva: «C'è un'emergenza, perché non ci proviamo?». L’Istituto Superiore di Sanità pubblica il report aggiornato sui contagi e decessi nelle Rsa. Una notizia relativamente incoraggiante: dei cinquantamila test condotti ieri (8 aprile) per CV-19, solo il 7,4 per cento era positivo. A Bergamo si registrano +112 casi positivi (ieri 63), per un totale di 10.043. In Lombardia +1.388 positivi (ieri 1.089), per un totale di 54.802, +300 decessi (ieri 238) per un totale di 10.022; diminuiscono i pazienti in terapia intensiva, meno 21 (ieri -48), con un totale di 1.236. I dati relativi a tutta l’Italia indicano invece +1.615 casi positivi (ieri +1.195), per un totale di 96.877, +610 decessi (ieri 542) per un totale di 18.279, +1.979 guariti (ieri 2.009) per un totale di 28.470.

STATI UNITI: crescita che continua a impressionare: 33mila nuovi casi nelle ultime 24 ore (432mila totali). Ogni 45 secondi un americano muore per CV-19, che è diventato la prima causa di decessi nel Paese. In totale, sono circa 24mila a essersi ripresi e 15mila i deceduti. Quasi due milioni i test effettuati a livello nazionale. Il 35 per cento dei casi confermati è nello Stato di New York (150mila, più casi di ogni Paese fuori dagli Usa, con un tasso di incremento giornaliero vicino al trenta per cento), seguito da New Jersey (47mila), Michigan (ventimila), California (diciottomila), LouisianaMassachusettsPennsylvania (diciassettemila), Florida (sedicimila), Illinois (quindicimila), GeorgiaTexas (diecimila), Washington e Connecticut (novemila) e Indiana (seimila). Anche qui un po’ di prospettiva: il 4 marzo c’erano undici casi confermati di CV-19 a New York, il 14 marzo 613, il 24 marzo ventiseimila, il 29 marzo sessantamila e oggi il numero ha superato i 150mila. La maggior parte dei novantamila volontari che si sono registrati per aiutare a gestire l’emergenza nello Stato di New York non ha ancora trovato collocazione. Sembra che il ceppo di CV-19 che ha invaso la Grande Mela provenga per la maggior parte dall’Europa. In una cittadina del New Jersey la polizia ha iniziato a usare i droni per intimare le persone a mantenere distanze sociali. In Maryland alcune scuole annunciano di prepararsi alla possibilità che anche in autunno le lezioni si tengano online. Sono almeno un terzo gli americani che pensano, contro l'opinione della maggior parte degli scienziati e delle autorità internazionali, che il virus sia stato creato in un laboratorio invece che essersi originato in un mercato di animali.

NEW YORK CITY: un dato impressionante: in città sono state testate 150mila persone per CV-19, di cui la metà sono risultate positive. Quasi seimila i nuovi casi registrati ieri (il totale ha superato quota ottantamila), con 716 nuovi decessi confermati per CV-19 (4.260 totali). Secondo il sindaco de Blasio, la città dovrebbe iniziare a includere nei decessi anche le persone che muoiono a casa senza diagnosi. Secondo l’ex presidente del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, la mortalità a New York sarebbe stata l’80 per cento più bassa se le misure di quarantena fossero state imposte due settimane prima. Un operatore sanitario che ha lavorato in terapia intensiva dopo l’11 settembre 2001 ha affermato: «Quello che sta succedendo ora è peggio». In un Pronto Soccorso è stata uccisa con un colpo alla testa una donna di 86 anni perché, in stato confusionale, ha afferrato un’asta per flebo di un altro paziente. Almeno 41 i decessi confermati tra il personale dell’Mta, società di trasporto pubblico della città. Sembra che almeno un terzo degli affittuari non abbia pagato l’affitto nella prima settimana di aprile. Diversi i ristoranti che si stanno reinventando come negozi di alimentari.

ECONOMIA: secondo il rapporto di Oxam, dopo la pandemia quasi mezzo miliardo di persone, il 6-8 per cento circa del totale, sarà a rischio povertà estrema. Steffen Klusmann, caporedattore del noto quotidiano tedesco Der Spiegel, pubblica un editoriale in italiano in cui critica fortemente la Germania e gli altri Paesi del Nord Europa che si oppongono agli Eurobond: «L'Europa è più di una mera alleanza di egocentrici, non esistono alternative agli Eurobond in una crisi come questa (...). L'Europa sta affrontando una crisi esistenziale. Apparire come il guardiano della virtù finanziaria in una situazione del genere è gretto e meschino». Di tono decisamente opposto l’apertura di Die Welt, che titola: «La mafia aspetta i soldi dall’Ue». Secondo un rapporto della Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno), il lockdown costa all’Italia 47 miliardi di euro al mese, 37 al centro nord e 10 al sud. La compagnia aerea Lufthansa annuncia licenziamenti e predice che la ripresa richiederà anni. Secondo una previsione della World Bank, l’Africa sub-sahariana avrà la sua prima recessione in 25 anni. Il Canada annuncia di aver perso più di un milione di lavori a marzo. La Fed si appresta a lanciare un programma di 2.300 miliardi di liquidità per sostegno alle imprese. Tasso di disoccupazione che negli Usa continua a crescere vertiginosamente: altri 6,6 milioni di persone hanno compilato una domanda di disoccupazione nell’ultima settimana, portando a quasi 17 milioni il totale di domande per disoccupazione compilate nelle ultime tre settimane. Si stima che un americano su quattro abbia perso il lavoro o avuto un declino significativo del reddito dall’inizio della pandemia. Secondo un altro sondaggio, il 31 per cento degli americani è convinto che l’assegno governativo non basti a tirare avanti nemmeno per un mese. Secondo un nuovo studio, saranno più di 7 milioni gli americani che perderanno l’assicurazione sanitaria durante la pandemia; 1,5 milioni l’hanno già persa. Code di miglia ai centri di distribuzione di alimenti, che erano stati creati a scopo caritativo e non pensati per far fronte a una situazione di questa portata. La catena alimentare Costco dà agli operatori di prima linea la possibilità di saltare la coda. Alcuni dati sui cambiamenti della natura del lavoro negli Usa: il 57 per cento dei lavoratori ha iniziato a lavorare da casa a causa di CV-19, molti dei quali si trovano bene e si augurano che la cosa porti a un cambiamento a lungo termine; almeno il 34 per cento dice che lavorare da casa è però meno produttivo, e sono almeno 10 milioni le persone in America che stanno lavorando da casa con problemi di connettività telefonica o di internet.

VARIE: un dato che preoccupa dalla Corea del Sud: 51 pazienti che si erano ripresi sono stati diagnosticati nuovamente positivi. Un pannello di scienziati alla Casa Bianca annuncia che il virus non se ne andrà con l’alzarsi stagionale delle temperature. Quattro i vaccini approvati fino a oggi per la sperimentazione sugli umani: due in Usa, uno in Cina e uno nel Regno Unito. I Paesi con il vaccino obbligatorio per la tubercolosi stanno mostrando un tasso di mortalità più bassi dei Paesi senza un vaccino obbligatorio per la tubercolosi. Alcuni test sulla popolazione in Danimarca hanno evidenziato come il 3,7 per cento della popolazione nel Paese potrebbe essere stata infettata da CV-19. Il numero di ricerche scientifiche pubblicate su CV-19 è raddoppiato ogni 14 giorni dal 21 gennaio. Gli U2 donano 10 milioni di euro alla sanità irlandese. L’azienda tedesca CureVac ha annunciato che per giugno/luglio inizierà i test clinici sull’uomo del proprio vaccino anti CV-19 in Belgio e Germania. Il torneo di Wimbledon riceverà circa 100 milioni di sterline di indennizzo assicurativo per la cancellazione del torneo; i dirigenti dell’All England Club avevano stipulato un’apposita addenda alla polizza (da più di un milione di sterline di costo annuo) per tutelarsi dalle pandemie dopo lo scoppio della Sars nei primi anni 2000. La portaerei francese Charles De Gaulle anticipa il suo rientro a Tolone dopo che sulla nave sono stati dichiarati più di 40 casi di Coronavirus; la nave, però, non aveva contatti con la terra dal 15 marzo, e sono incerte le cause del contagio. In Polonia, i fedeli si confessano dalle auto in modalità drive-in.

Seguici sui nostri canali