Comitati e associazioni tornano alla carica: fermate l'autostrada Bergamo-Treviglio
Regione ha stanziato 130 milioni per finanziare la realizzazione dell'opera. «Il costo è unicamente per il contribuente, il guadagno unicamente per il privato»
«Si parla di almeno 2 metri quadrati di suolo perso ogni secondo nella sola provincia bergamasca e qualcuno si ostina ancora a sostenere la necessità di realizzare infrastrutture come l’autostrada Bergamo-Treviglio, un’opera che da sola distruggerebbe centinaia di ettari di suolo agricolo e aree verdi di pregio naturalistico». Insomma, per diversi comitati cittadini e associazioni ambientaliste il nuovo collegamento stradale non s’ha da fare. E per questa ragione, visto l’avvicinarsi della Giornata Mondiale del Suolo sabato prossimo (5 dicembre), hanno deciso di lanciare un appello alle istituzioni chiedendo che il progetto venga bloccato.
«La politica locale ancora non capisce che le esigenze di mobilità dei cittadini sono cambiate – sottolineano -. Esistono soluzioni alternative all’avanguardia e meno impattanti del trasporto su gomma, capaci di ridisegnare la mobilità dell’intera provincia. La realizzazione dell'autostrada è l’ennesimo progetto per fare gli interessi dei soliti noti e aprire ulteriormente alla cementificazione delle ultime aree verdi di pregio della Bassa. Senza che poi questo progetto porti interessi economici diffusi, come dimostrato dallo studio Ocse, che ne boccia l’efficacia e l’efficienza. È ormai chiaro l’interesse delle imprese della logistica nel volersi insediare in un territorio che offre ancora spazi edificabili (così come insegna il caso BreBeMi-Amazon), con il forte rischio che questi interventi risultino più funzionali ai territori vicini, sbilanciando decisamente l’analisi costi/benefici a scala territoriale. In quale territorio vogliamo far crescere le nuove generazioni che negli ultimi anni si sono così tanto spese per salvaguardare il pianeta?».
Già nel 2012 ben 22 mila cittadini avevano espresso la loro contrarietà alla realizzazione dell’opera sottoscrivendo una raccolta firme. Un dato che fa porta i comitati a credere che le ragioni di chi sostiene il progetto non siano da ricercare nell’interesse dei pendolari o dei residenti, bensì negli interessi di chi ha tutto il vantaggio a veder cementificata questa fetta di territorio. «Stiamo parlando di un progetto che in 8 anni, senza che nulla variasse rispetto alla conferenza dei servizi del 2012, è passato da un costo di 330 milioni a circa 500 e che oggi riceve un finanziamento pubblico da Regione Lombardia di ben 130 milioni di euro – aggiungono -. La stessa Regione che non tiene nemmeno in considerazione il mutato quadro politico, che vede aumentare i sindaci contrari all’opera, come Ciserano e Stezzano. Né tiene conto degli studi di Ocse e Provincia che dimostrano come ci siano soluzioni più efficaci ed efficienti di questa colata di cemento. Le beghe che leggiamo sui giornali dimostrano un interesse politico nella sola spartizione di poltrone tra chi vuole costruire e chi vuole gestire, senza che nessuno pensi all’impatto sul territorio e a un modello di futuro sostenibile. Ricordiamo che per realizzare un'autostrada serve vincere una gara d’appalto pubblica e soprattutto bisogna superare la Valutazione di Impatto Ambientale, cosa non da poco visto l’impatto devastante dell’infrastruttura e l’esistenza di atti pubblici che dimostrano la percorribilità di soluzioni alternative».
Oltre all’aspetto legato all’impatto ambientale e al consumo di suolo, i gruppi per il no evidenziano che «ci son voluti sette anni per redigere un piano economico finanziario che a oggi non è consultabile dai cittadini. Sette anni per cercare di limare un progetto a vocazione fallimentare, che si è concluso con la richiesta poi ottenuta di un contributo di 130 milioni per abbassare le tariffe. Soldi pubblici, che provengono dalle tasche dei cittadini; gli stessi che poi dovranno pagare anche il pedaggio mentre l’utile finirà unicamente nelle tasche del privato. In altre parole, il costo è unicamente per il contribuente, il guadagno unicamente per il privato, senza che Regione tragga benefici da re-investire sul territorio, pur mettendoci capitale. Un socio così sarebbe il sogno di qualsiasi imprenditore».
Appello sottoscritto da:
- Comitato No Autostrada Treviglio-Bergamo
- Comitato Civico Intercomunale Cambiamola
- Italia Nostra sez. Bergamo
- Legambiente Bergamo
- Circolo Legambiente Terre del Gerundo
- Fridays for Future Bergamo
- Circolo Legambiente Agorà
- Circolo Legambiente Serio e Oglio
- Legambiente Cerca Brembo
- Segreteria del Coordinamento provinciale delle associazioni e dei comitati ambientalisti
- Comitato tutela ambiente Fara Gera d’Adda
- Comitato Partecipare Lurano
- Comitato Viviamo il Brembo di Bonate Sotto
- Comitato Amici dell'Isolotto di Ponte San Pietro
- Comitato Ambiente è Vita Pontirolo