sabato 31 luglio

Commissione parlamentare d'inchiesta Covid, protesta dei familiari delle vittime in Comune

Due emendamenti, approvati anche dagli onorevoli bergamaschi Carnevali (Pd) e Ribolla (Lega), renderebbero «una farsa» il tutto

Commissione parlamentare d'inchiesta Covid, protesta dei familiari delle vittime in Comune
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Il giudizio del team di avvocati che assiste i familiari delle vittime del Covid in merito alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla pandemia è netto: una farsa.

La Commissione, infatti, indagherà quanto accaduto prima che l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarasse lo stato d’emergenza a livello internazionale, ossia ciò che è successo prima del 30 gennaio dello scorso anno. Che, tradotto, significa non voler far emergere errori o mancanze nella gestione della pandemia da parte del Governo Conte bis, dicono i legali dei familiari.

Il caso è esploso lo scorso fine settimana, quando sono stati presentati e approvati due emendamenti molto simili tra loro nelle commissioni Esteri e Affari sociali, votati anche dai deputati bergamaschi Elena Carnevali (Pd) e Alberto Ribolla (Lega), con cui è stato modificato il testo che istituiva la Commissione, che in origine non prevedeva alcun riferimento temporale.

Un comportamento istituzionale che suona come uno schiaffo a tutte le persone che hanno pianto uno o più lutti, dicono i legali: «Dopo avere letto quanto emerso per la farsa della Commissione d'inchiesta – spiega l’avvocato Consuelo Locati, a capo del pool di legali che assiste i parenti delle vittime - e il post di denuncia del consulente dell'azione civile, Robert Lingard, come familiari delle vittime abbiamo deciso di fare sentire la nostra presenza davanti al Comune di Bergamo, sabato 31 luglio, alle ore 10.30».

«Riteniamo infatti inaccettabile quanto letto - aggiunge l’avvocato Locati -. Ma soprattutto riteniamo inaccettabile che il sindaco della città più colpita stia in silenzio di fronte a quanto di vergognoso avvenuto nei giorni scorsi proprio in Parlamento in merito alla Commissione d'inchiesta. Una vergogna che coinvolge due deputati bergamaschi come Elena Carnevali ed Alberto Ribolla. Ma anche l'onorevole Lia Quartapelle (Pd). Uomini e donne che dovrebbero pretendere la verità a tutti i costi e che invece si sono dimostrati capaci di prestarsi a tale gioco».

Nel calderone delle accuse finisce anche il sindaco Giorgio Gori (da qui la decisione di protestare davanti a Palazzo Frizzoni), accusato di non difendere la sua cittadinanza davanti a questa ingiustizia perché troppo "vicino" a Quartapelle e perché ostile, o almeno così sostiene Lingard, all'avvocato Locati.

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