Impatto acustico

Comuni uniti nel denunciare l'Enac Ma Bergamo la pensa diversamente

Comuni uniti nel denunciare l'Enac Ma Bergamo la pensa diversamente
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L’aeroporto di Orio è senza piano del rumore da luglio del 2013. «È stato adottato sulla base di criteri illegittimi e andrà rifatto con l’intervento dei diretti interessati, cioè dei residenti». Il Tar di Brescia aveva accolto con queste parole il ricorso dei comitati e da Legambiente contro la zonizzazione acustica presentata dall’aeroporto bergamasco. L’esposto al Tribunale amministrativo regionale era stato inoltrato a Brescia nel gennaio del 2011. Il piano, aggiunse il Tar, andava rifatto secondo le cosiddette Vas, le valutazioni ambientali strategiche. I Comuni hanno atteso qualche mese, poi visto che dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, non sono arrivate novità, hanno cominciato a mandare lettere, note e diffide dalla primavera del 2014. L’ultima volta risale a due mesi fa: alla diffida hanno aggiunto una messa in mora con scadenza incorporata. Nulla si è mosso, quindi otto primi cittadini dei Comuni interessati dal traffico dello scalo (Orio al Serio, Azzano San Paolo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Costa di Mezzate, Grassobbio e Seriate, ma non Bergamo) hanno presentato alla procura di Bergamo un esposto contro l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. Il reato prefigurato: omissione d’atti d’ufficio. I paesi vogliono la zonizzazione acustica: da un riferimento per i parametri e i controlli dei livelli d’inquinamento acustico.

L’Enac, secondo i Comuni dell’ambito, avrebbe dovuto attivare «tutto quanto necessiti per mitigare l’impatto del rumore aeroportuale sul clima acustico dei territori circostanti, per ricondurre i valori entro i limiti di legge applicabili» e a «disporre le misure necessarie al contenimento del numero dei voli». In realtà due mesi fa L’Enac si è mossa: ha convocato la commissione aeroportuale, nel corso della quale aveva annunciato che la procedura sarebbe ancora dovuta passare dalla Regione. E ha dato appuntamento a tutti al 18 ottobre. Ma no è partito nessun iter, lamenta il sindaco di Orio Alessandro Colletta. «Aspettiamo che l’esposto ci venga notificato per analizzarne il contenuto e valutare eventuali azioni o posizioni», ha replicato l’Enac.

Bergamo, però, non ha firmato: «Riteniamo - ha spiegato Gori - che Enac, ancorché in ritardo, abbia dato seguito alla richiesta dei Comuni dell’area aeroportuale, diramando la convocazione della commissione e riunendola, per l’avvio della zonizzazione, pochi giorni dopo il termine che avevano indicato nella diffida. È pur vero che l’avvio formale del procedimento richiederà ancora qualche settimana, ma riteniamo che la stessa riunione abbia, nei fatti, dato finalmente il via alla nuova procedura di zonizzazione ». Poi ha criticato la forma, perché molti sindaci partecipano al tavolo dei Comuni aeroportuali, ma nessuno ha fatto riferimento all’esposto. Insomma, il primo cittadino di Bergamo preferisce che si giochi a carte scoperte.

 

Bergamo, aeroporto di Orio, punto di arrivo, punto di partenza (@lianabonaiti)

 

La mossa di Seriate a fine agosto. Nella battaglia sul rumore aveva messo un carico pesante sul tavolo il sindaco di Seriate, a fine agosto. Come il collega del Comune di Grassobbio, anche il primo cittadino seriatese aveva chiesto chiarimenti all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente sui criteri usati per individuare la popolazione esposta al rumore. Secondo la Valutazione dello scenario proposta alla Commissione aeroportuale di Orio al Serio del 28 aprile scorso, in base al traffico 2015 e alle nuove rotte ipotizzate dal capoluogo di provincia, le nuove procedure di decollo e atterraggio determinerebbero per il territorio di Seriate un aumento di 9 persone esposte al rumore aeroportuale. Ma questo dato non tornerebbe. «Confrontando la planimetria usata da Arpa Lombardia con quella catastale più aggiornata e ricavata dal Geoportale - afferma il sindaco Vezzoli -, i dati dell’agenzia regionale non sembrano né veritieri né corrispondenti a realtà. Allo stato degli atti, dalla comparazione, si evince chiaramente che molte abitazioni esposte alle nuove rotte non sono state né identificate né considerate dall’ente regionale, pertanto non conteggiate. La cartografia usata da Arpa, sia per scala utilizzata sia perché datata, non consente di individuare con esattezza gli alloggi civili. Pertanto con gli uffici competenti abbiamo estrapolato la planimetria catastale ed effettuato una verifica a campione sul luogo interessato, scegliendo il tratto di via Misericordia interessato dalla fascia isofonica dei 55-60 decibel. Il risultato è stata l’individuazione di due nuove abitazioni esposte al rumore, ma non conoscendo il dato di popolazione usato da Arpa per singolo edificio, il controllo si è dimostrato impossibile da portare avanti». Da questa prima verifica deriva il timore che i cittadini impattati dal rumore aeroportuale delle nuove rotte siano molti di più, pertanto il sindaco Vezzoli chiede di conoscere i criteri usati da Arpa per potere identificare sulla cartografia le abitazioni impattate delle scenario attuale e quelle che lo sarebbero dalla modifica del traffico aereo, l’elenco dettagliato delle case e la data di estrazione della popolazione esposta.
A completamento, il sindaco Cristian Vezzoli ha ritenuto necessario un incontro con i tecnici di Arpa.

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