Contagi a Bergamo, il rallentamento della curva nell’ultima settimana
Le relazioni registrano un miglioramento, con la nostra provincia nettamente sotto la media regionale
Sono passate ormai più di due settimane dal passaggio in zona arancione e poi in area rossa della Lombardia, misura indicata dal governo e dal Cts quale necessaria per ridurre i contagi e diminuire i posti-letto occupati in terapia intensiva.
La provincia di Bergamo era una di quelle che mostravano l'andamento meno preoccupante, nonostante l'aumento di nuovi casi, con un aumento dell'incidenza (contagiati ogni 100mila abitanti) ogni settimana, aveva fatto scattare l'allarme. Infatti nella settimana dal 22 al 28 febbraio si era registrato un incremento dell'incidenza superiore al 58% rispetto a quella precedente, un dato che non andava affatto trascurato secondo medici e gestori dell'emergenza. Viene da chiedersi allora come abbiano agito le misure di contenimento adottate nell'ultimo periodo.
Secondo la relazione puntuale presentata dal dottor Paolo Spada, chirurgo vascolare e ricercatore dell'Umanitas Gavazzeni, sulla pagina Facebook Pillole di Ottimismo, sembra che l'aumento di casi sia stato parzialmente frenato e che la situazione sia in leggero miglioramento: come si vede dal grafico sulla variazione d'incidenza, l'accelerazione a Bergamo e provincia ha subito una brusca frenata, passando dal 31,29% della settimana dal 22 al 28 febbraio al 10,43% di quest'ultima dall'8 al 14 marzo. Molto meglio rispetto alla zona di Mantova, una delle più gravemente colpite in questo periodo, mentre dopo i numeri vertiginosi delle scorse settimane la non facile situazione di Brescia sembra essere migliorata, passando da una variazione del 31,06% della settimana 22-28 febbraio ad una addirittura in negativo in quest'ultima, pari al -13,62%.
In ogni caso Bergamo ha sempre avuto dati migliori rispetto alla media regionale fin dal 22 febbraio, come mostra il grafico dell'incidenza, dove la nostra provincia (poco più di 200 contagi ogni 100mila abitanti) è ben al di sotto della curva lombarda (330), che è invece notevolmente sovrastata dagli andamenti di Brescia (pìù di 500) e Mantova (oltre i 400), che presentano alcune delle situazioni più critiche. Questo si unisce ai pronostici favorevoli per le prossime settimane, secondo i quali la curva dei contagi dovrebbe calare ulteriormente, come spiegato dall'ingegner Gerli, ideatore di un modello di previsione dell'andamento dell'epidemia, sul Corriere della Sera in un articolo del 14 marzo, in cui dice si raggiungerà il picco intorno a sabato 20 e dopo «la curva si sgonfierà». Secondo l'intento degli esperti, la zona rossa e il lockdown pasquale dovrebbero successivamente aiutare a mantenere la decrescita dell'incidenza. A molti italiani non resta che sperare questo sia veramente «l'ultimo sacrificio» di cui ha parlato il governo.