Istigazione all'odio razziale

Niente carcere per il 22enne neonazista, che si è scusato. Però il fermo è convalidato

Il giudice ha lasciato uscire dal carcere il ragazzo, disponendo l’obbligo di non lasciare la città e di non uscire di casa durante la notte

Niente carcere per il 22enne neonazista, che si è scusato. Però il fermo è convalidato
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È stato convalidato il fermo del 22enne bergamasco sorpreso da una volante della Polizia mentre distribuiva volantini neonazisti sui parabrezza delle automobili nel parco Goisis. Per il ragazzo, denunciato per istigazione all’odio razziale, il pubblico ministero aveva chiesto gli arresti domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari ha lasciato uscire dal carcere il giovane, disponendo l’obbligo di non lasciare la città e di non uscire di casa durante la notte. Nel corso dell’interrogatorio di convalida, il 22enne, incensurato, si è scusato dicendosi pentito e di non aver compreso la gravità del gesto e delle scritte sui volantini che realizzava con il proprio computer.

A segnalare per primo la vicenda in Questura era stato il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi, allertato da alcuni residenti del quartiere, allarmati dal ritrovamento nelle cassette della posta delle frasi razziste. L’arresto risale alla notte tra il 12 e 13 febbraio, quando il ragazzo è stato fermato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Alla vista degli agenti il giovane aveva infatti cercato di fuggire, ma era stato raggiunto e bloccato dai poliziotti, uno dei quali era rimasto ferito al ginocchio. Durante la perquisizione effettuata nella casa in cui viveva insieme ai genitori, la Digos aveva trovato ulteriore materiale inneggiante a movimenti di estrema destra europei, oltre a bandiere con frasi razziste e croci celtiche. Sui volantini era anche riportata la scritta «Forze di liberazione europea», riscontrata dagli inquirenti per la prima volta sia in Italia che in Europa.

Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che il giovane abbia lavorato da solo, nel tentativo di radicalizzarsi a Bergamo. Tifoso della Dinamo Zagabria, il 22enne (che oltre all’italiano parla anche russo e croato) ha ammesso di essersi recato spesso in Croazia. Anche su questo aspetto sono in corso gli approfondimenti da parte degli investigatori.

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