Salgono a 623 i casi di Coronavirus nella Bergamasca, 86 in più rispetto a ieri
Si aggrava il bilancio dei contagi di Coronavirus nella Bergamasca. I dati sono stati forniti alla stampa nel corso della ormai consueta conferenza stampa convocata a Palazzo Lombardia per fare il punto sulla situazione epidemiologica. A oggi (venerdì 6 marzo) i casi positivi nella nostra provincia sono 623. Ieri erano 537, di cui oltre 150 concentrati in Val Seriana. «Rimane la provincia con il maggior numero di nuovi positivi - ha sottolineato l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera -. La Val Seriana resta la zona, in rapporto al numero di abitanti e di casi, con la maggior incidenza dopo il Lodigiano. Al momento non ho notizie dell'istituzione di una nuova zona rossa. E' una decisione che spetta al Governo. E' un provvedimento che serve se applicato tempestivamente. Prendiamo atto di questo stallo, a tre giorni di distanza dalle indicazioni che abbiamo condiviso con l'Istituto superiore di sanità».
L'assessore Gallera ha anche annunciato l'arrivo in città nella giornata odierna di 10 medici e 12 infermieri dell'Esercito, che saranno destinati a supportare il personale degli ospedali di Seriate e di Alzano Lombardo. «I pronto soccorso sono sotto pressione. Solo oggi in quello dell’Asst Bergamo Est sono arrivati 70 pazienti che devono essere ricoverati per problematiche respiratorie e polmonari».
Per quanto riguarda la situazione a livello regionale sono 2612 le persone risultate positive al tampone. Di queste 1622 sono ricoverate in ospedale e ulteriori 309 in terapia intensiva (65 in più rispetto a ieri). Crescono anche le persone dimesse che si trovano in isolamento domiciliare, al momento 469. In crescita anche il numero delle vittime, arrivate a 135 persone. «Al di là di Cremona, tutti gli altri capoluoghi hanno un numero di casi in rapporto alla popolazione ancora contenuto e per questo riteniamo che non sia necessario fare azioni specifiche sulle grandi aree urbane», ha rassicurato Gallera.
L'assessore ha invitato nuovamente i cittadini a evitare luoghi affollati, limitare le occasioni di socialità e rispettare le buone norme consigliate in questi giorni dai sanitari come, ad esempio, lavarsi spesso le mani. «I contagi stanno assumendo dimensioni crescenti. Stiamo recuperando sempre più posti letto nelle terapie intensive: ad oggi, ne contiamo 400. Il sistema sanitario lombardo per ora ha retto l'urto ma per far si che non entri in crisi tutti noi dobbiamo adottare stili di vita che evitino la diffusione del virus».
Infine, è stato trasferito nel primo pomeriggio di oggi il primo paziente all’ospedale militare di Baggio, a Milano. Si tratta di un uomo ricoverato all’ospedale Papà Giovanni, positivo al Coronavirus ma non in gravi condizioni.