Corsarola invasa dalle persone, esodo nelle seconde case in Valle. C'è preoccupazione
Gli appelli a limitare la socialità paiono essere caduti nel vuoto. Via Colleoni ieri (domenica 1 novembre) è stata nuovamente presa d'assalto dai turisti
Foto in apertura d'archivio
La Corsarola invasa dalla gente, per forza di cose non distanziata, senza alcuna regolamentazione dei flussi è un film già visto a Bergamo. Era il 17 maggio, la vigilia dell’inizio della fase 2-bis e di ulteriori limitazioni. Ieri, domenica 1 novembre, mentre Governo e Regioni discutono di ulteriori limitazioni e lanciano appelli a limitare la socialità, in Città Alta si è nuovamente riversata un’ondata di persone. La sensazione, guardandosi intorno, è che ieri pomeriggio si sia colta l’occasione per vivere l’ultima domenica di svago prima del nuovo Dpcm.
Complice la bella giornata di sole e le temperature miti il fine settimana di Ognissanti ha spinto turisti, escursionisti e bergamaschi anche nelle Valli; toccata e fuga a parte, in molti hanno trovato appoggio negli appartamenti e nelle seconde case. Un piccolo esodo che ha destato qualche preoccupazione nei sindaci della Val Seriana e Brembana, allarmati che la fuga dalle grandi città e, in particolare, dall’area metropolitana di Milano possa disperdere i contagi in una zona dove, al momento, i numeri pur essendo in aumento paiono sotto controllo. Anche perché se già nei centri urbani i medici di base iniziano a scarseggiare, la mancanza di dottori nelle Valli in caso di emergenza sanitaria rappresenterebbe un’ulteriore criticità.