Cosa previde la Cia nel 2000 sul 2015 (e su tante cose ci prese)

Nei tempi antichi, chi voleva conoscere il proprio futuro si recava in pellegrinaggio al santuario di Delfi. Qui avrebbe potuto consultare la Pizia, una sacerdotessa in contatto costante con gli dei dell’Olimpio, in grado di fornire importanti rivelazioni sul futuro. Ora che però la Pizia è scomparsa e il santuario di Delfi è ridotto a un cumulo di fondamenta, che si fa se si vuole conoscere il futuro? Nessun problema, d’ora poi possiamo rivolgerci alla Cia che, a quanto pare, è in grado di prevedere quello che succederà nel tempo che verrà.
Semplice analisi e osservazione. Non è una scherzo, non è una bufala, su alcune cose ci prendono davvero. Ma non si tratta di stregoneria o di saper osservare gli astri nel cielo, il merito è di geniali analisti la cui bravura risiede nel saper osservare e interpretare i dati su tante criticità presenti oggi nel mondo. Raccolte tutte queste informazioni sono in grado di rielaborarle, dando poi una sorta di verdetto, possiamo dire così, su quello che succederà (o che potrebbe succedere) in futuro. In sostanza, qualche giorno fa, Business Insider è andata a riprendere un rapporto che la Cia aveva pubblicato nel 2000 il cui titolo suonava più o meno così: «Come sarà il mondo nel 2015». Rapporto alla mano, il noto quotidiano online ha confrontato quello che vi ha trovato scritto con la situazione attuale dei nostri giorni. Le previsioni targate Cia erano corrette? Alcuni verdetti si sono dimostrati precisi, altri, invece, sono stati azzeccati al 50 per cento.
1. «I rapporti internazionali saranno determinati più dalle maggiori organizzazioni e non dai governi».
Vero e non vero visto che, come riporta anche Business Insider, a volte è difficile distinguere tra attori non statali e attori statali.
2. «Le tattiche impiegate dai terroristi diventeranno sempre più sofisticate e pensate più per colpire le masse che i singoli».
Assolutamente vero. Abbiamo ancora tutti negli occhi gli aerei che penetrano le Torri Gemelle, senza dimenticare anche le bombe fatte scoppiare a Londra e Madrid. Per quanto riguarda la maggior sofisticatezza delle strategie terroriste basta osservare come si stia muovendo l’Isis in questi mesi.
3. «Iraq e Iran svilupperano missili a lunga gittata in poco tempo. L’Iran sarà già in grado di testarli nel 2001, mentre per i missili da crociera si dovrà aspettare il 2004».
Non del tutto vero ma neppure completamente falso. L’Iraq, anche a causa dell’invasione americana, è ancora molto indietro nello sviluppo di queste nuove tecniche militari. L’Iran, invece, sembra essere molto vicina alla loro realizzazione.
4. «La popolazione mondiale crescerà ancora e raggiungerà i 7,2 miliardi».
Naturalmente vera, è una previsione che in molti hanno considerato anche un po’ banale. Confermiamo la loro tesi con un'altra previsione fornita da alcuni report dell’Onu secondo cui entro il 2050, la popolazione mondiale si attesterà attorno ai 9 miliardi di persone, dato in forte crescita grazie ai paesi in via di sviluppo.
5. «Le risorse di energia saranno sufficienti per soddisfare la domanda».
Anche in questo caso la Cia sembra averci preso. Infatti tanti piani di nuove estrazioni sono state da diverso tempo sospese.
6. «L’economia cinese crescerà al punto da superare l’Europa e diventare la seconda più grande del mondo. Ma non prevarrà su quella americana».
È vero, l’economia cinese ha superato quella europea. Ma, nel meeting annuo che si è tenuto lo scorso ottobre, la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale hanno rivelato che il prodotto interno lordo cinese ha superato quello americano. E così con 17.600 miliardi di dollari il Pil cinese supera quello a stelle a strisce che si ferma a quota 17.400.
7. «L’Europa non sarà a un livello paritario rispetto agli Usa dal punto di vista di guida del sistema economico globale».
Affermazione che è diretta conseguenza del punto precedente. E anche qui, senza troppi giri di parole, ci hanno preso un’altra volta.
8. «Aids, fame e dissesti politici ed economici faranno crollare la popolazione in Africa».
Ai fattori elencati potremmo aggiungere anche la terribile epidemia d’Ebola che ha scosso e martoriato tanti Paesi di questo continente. Eppure, a discapito di una logica che peccherebbe di superficialità, il popolo africano in questi anni è continuato a crescere. L’Intelligence amerciana, questa volta, non ci ha proprio preso.