Curdo fermato in aeroporto a Orio con documento falso: condannato con pena sospesa e liberato
Il 20enne, di nazionalità iraniana, non verrà espulso per evitare che torni in una dittatura. In Aula rifiuta l'interprete di lingua farsi

Un ventenne curdo, fermato all'aeroporto di Orio con una carta d'identità falsa, ha ricevuto una pena sospesa di sei mesi, ma la giudice ha spiegato che, essendo di nazionalità iraniana, non ne avrebbe convalidato l'espulsione. Questo, per evitare che venga rimpatriato in un Paese governato da una dittatura.
Il documento falso e il rifiuto dell'interprete
La vicenda, riportata oggi (mercoledì 16 luglio) dal Corriere Bergamo, è abbastanza complicata, perché il giovane era stato arrestato al Caravaggio mentre cercava di imbarcarsi su un volo per l'Irlanda. Il motivo era l'utilizzo di un documento d'identità ungherese falso, che mostrava segni evidenti di contraffazione.
In Tribunale a Bergamo non si è però voluto avvalere dell'interprete di lingua farsi, idioma ufficiale dell'Iran che però non è riconosciuto dai curdi. Alla fine, si è convinto a lasciare che un tirocinante gli facesse da mediatore in inglese.
Liberato l'imputato
In Aula ha raccontato di essere stato detenuto per cinque mesi in Turchia e di avere intenzione di raggiungere il Regno Unito.
La vice procuratrice onoraria Sabrina Passoni non ne ha richiesto l'espulsione e, in aggiunta, la giudice Donatella Nava ha affermato che non avrebbe dato il nulla osta affinché tornasse nella nazione retta dal regime degli Ayatollah, dicendo all'imputato: «You are free». Il ragazzo quindi ora è libero, mentre il documento falso è stato sequestrato e poi distrutto.