il passaggio di colore

Da lunedì 12 aprile la Lombardia torna in zona arancione: ecco cosa cambia

Determinante il calo nell'indice Rt e nell'incidenza settimanale dei nuovi contagi. Resta molto elevata però la pressione sugli ospedali, in particolare sulle terapie intensive

Da lunedì 12 aprile la Lombardia torna in zona arancione: ecco cosa cambia
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Dopo il monitoraggio della Cabina di regia e l'ok del Comitato tecnico-scientifico, in attesa solo della firma del ministro Roberto Speranza sull'ordinanza, si può dire: da lunedì 12 aprile la Lombardia abbandonerà la zona rossa e tornerà in zona arancione. Lo ha confermato anche il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, con un post su Facebook.

Determinanti, nel cambio di fascia di rischio, la flessione sia nell’incidenza settimanale di nuovi contagi, sia nell’indice Rt regionale intorno allo 0.85 (quello nazionale medio è pari a 0.92, in calo rispetto allo 0.98 della scorsa settimana). A livello provinciale, poi, Bergamo conferma di essere uno dei territori con un’incidenza settimanale di contagi tra le più basse, pari a 122 casi ogni centomila abitanti.

A questo rallentamento della curva epidemiologica fa però da contraltare il carico di lavoro che interessa tutt’ora le strutture ospedaliere: secondo l’ultimo monitoraggio eseguito dalla Fondazione Gimbe, in Lombardia risulta occupato da pazienti Covid il 60 per cento dei posti totali di terapia intensiva. La soglia considerata critica dal Governo è pari al 30 per cento.

Tornano a scuola anche gli studenti delle superiori

Nella sostanza, con il passaggio in zona arancione le persone avranno un po’ più di libertà di movimento, potendosi spostare senza autocertificazione dentro i confini del proprioComune di residenza nei limiti del coprifuoco (dalle 22 alle 5 del mattino). Inoltre, potranno riaprire i negozi al dettaglio e, soprattutto, torneranno in aula anche gli studenti delle scuole superiori, nella misura del 50 per cento.

Bar e ristoranti

Per i locali è sempre vietato servire al tavolo i propri clienti e non è possibile consumare cibi e bevande nelle loro vicinanze. L’asporto è consentito fino alle 22 senza restrizioni, ma dalle 18 questa attività è vietata ai bar senza cucina. Non c’è alcun limite orario alla consegna a domicilio.

Spostamenti

Per muoversi dentro al proprio Comune non servirà l’autocertificazione, ma ogni spostamento in entrata o in uscita dovrà essere invece motivato da ragioni di lavoro, salute o prima necessità. Sarà nuovamente possibile far visita a parenti e amici una volta al giorno, in due persone al massimo, tra le 5 e le 22 restando dentro il proprio Comune. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

A chi vive in un Comune che ha fino a cinquemila abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5 e le 22, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

Riaprono parrucchieri e centri estetici

Riaprono i negozi al dettaglio, i parrucchieri e i centri estetici. Restano chiuse invece piscine e palestre. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi quelli che si trovano all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, delle parafarmacie, delle lavanderie, dei negozi alimentari, dei tabacchi, delle edicole e delle librerie.

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