come due mesi fa

Dalmine, rubata (di nuovo) la bandiera del Monumento al Partigiano

Prima si è pensato a una bravata, adesso sembrerebbe una provocazione

Dalmine, rubata (di nuovo) la bandiera del Monumento al Partigiano
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Il presidente e il segretario dell’Anpi “Betelli” di Dalmine, Giorgio Marcandelli e Dario Lombin, hanno denunciato ieri (mercoledì 25 agosto) il furto della bandiera del Monumento al Partigiano, situato in piazza 25 Aprile 2008.

In realtà, non è la prima volta che accade una cosa del genere: un episodio simile si era verificato circa un paio di mesi fa, ma si era pensato a una bravata o uno scherzo, mentre ora i membri dell'Associazione sarebbero più propensi a pensare ad una vera e propria provocazione, fatta contro ciò che l'opera rappresenta, ovvero l'antifascismo e lo spirito democratico della Costituzione.

Per questo motivo, l'Anpi di Dalmine ha deciso di informare le autorità competenti e sporgere denuncia alla locale stazione dei carabinieri, condannando al tempo stesso il gesto in una nota, diffusa a mezzo stampa tramite la testata Bergamo News, in cui si rende noto il sospetto che sia stato compiuto a scopo dimostrativo e ribadendo il suo impegno per garantire la continuità con i valori della Resistenza, contro chi avrebbe voluto intaccarli portando via il vessillo dalla sua collocazione originaria.

Qui di seguito il messaggio espresso nella nota:

«Ancora una volta, trascorsi circa due mesi la bandiera, la nostra bandiera insediata al Monumento al Partigiano, inaugurato in Piazza della Libertà il 25 Aprile 2008, è stata oggetto di furto.

Se prima eravamo orientati a pensare al bullismo, opera di qualche stupido personaggio in vena di bravate, ora propendiamo per la provocazione, non tollerabile perché contraria allo spirito antifascista, in nome della Democrazia sancita dalla nostra Costituzione.

Pur considerando l’atto vandalico come uno sfregio ai Partigiani che tanto hanno dato per la Liberazione dal nazifascismo e per la Democrazia, proseguirà imperterrita nel proprio lavoro e nuovamente provvederà a ricollocare la bandiera. Per lavoro intendiamo la coerente e necessaria continuità dei valori indicati proprio da coloro la cui memoria emerge anche dal Monumento al Partigiano a cui, in modo vile, è stato eliminato il vessillo, simbolo di grandi sacrifici, spesso pagati con la propria vita».

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