A Dalmine è sfida sulle ciclabili
Nel giorno della "Giornata mondiale del clima", sono le nuove ciclabili a fomentare il dibattito all’interno del Consiglio comunale di Dalmine della nuova giunta di Francesco Bramani. Attraverso due interpellanze, le opposizioni si sono dette ampiamente perplesse sulle risoluzioni della giunta che hanno portato a stoppare e rimandare la realizzazione di due piste ciclopedonali sul territorio. La prima riguarda una ciclabile prevista nell’ambito del piano di urbanizzazione Porta Nord di Dalmine. Segnala il consigliere Fabio Tiraboschi (Nostra Dalmine): «Il progetto della pista risulta stralciato per approfondimenti, ma il piano della Porta Nord è ormai in partenza».
Non difforme è la preoccupazione per il futuro della ciclabile tra Dalmine e Levate; un progetto condiviso che prevede un collegamento lungo la ferrovia in sicurezza. Del resto l’unico attuale collegamento tra i due paesi, è la strada che corre per via Levate e via Fratelli Kennedy. Una strada divenuta col tempo sempre più trafficata, ma rimasta di piccolo calibro, priva di marciapiedi e male illuminata. Il progetto della ciclopedonale però pare a una fase di stallo, come spiega l'ex sindaco Lorella Alessio (Insieme per Dalmine): «Avevamo previsto uno stanziamento di 260 mila euro nel piano delle opere pubbliche per il 2019, avendo anche ottenuto un contributo di 100 mila dalla Regione Lombardia attraverso un bando. Ora la nuova amministrazione ha ritenuto non opportuno procedere alla realizzazione dei lavori. Ci pare grave la rinuncia al sostanzioso contributo regionale, anche perché tale ciclabile ci pare strategica per il sistema di viabilità dolce sul nostro territorio».
Le risposte allo stop da parte dell’amministrazione portano alla sopravvenuta necessità di rivedere i progetti, come spiega l’assessore all'urbanistica e viabilità Dario Carnevali: «Vi assicuro che abbiamo grande attenzione alla ciclopedonalità. In questo senso vogliamo rivedere il “Biciplan”, a oggi mai...