droga e non solo

De Simone e Vetere, chi sono i due giovani che hanno confessato l'omicidio di Muttoni

Entrambi, 25 e 24 anni, sono stati dentro e fuori da comunità di recupero per vari precedenti. È in una di queste che si sono conosciuti

De Simone e Vetere, chi sono i due giovani che hanno confessato l'omicidio di Muttoni
Pubblicato:
Aggiornato:

Una lunga lista di precedenti, tra furti, ricettazione, spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, e una situazione ormai precaria fatta di ingressi e uscite da comunità di recupero e dal carcere. A venticinque anni, era questa la vita di Carmine Francesco De Simone, di Bergamo, che ha confessato di aver pensato alla rapina e poi di aver ucciso Luciano Muttoni di Valbrembo.

Due esistenze difficili

Con lui, nell'azione c'era anche Mario Vetere, 24 anni e della Brianza, che De Simone aveva conosciuto in una delle varie comunità di recupero dei quali erano ospiti. Come sottolinea il Corriere Bergamo, i due hanno avuto due esistenze quasi parallele. Anche Vetere adottato da bambino, anche lui con precedenti per rapina e resistenza, sebbene più contenuti. Ora entrambi rispondono di omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa e dall'avere ucciso per derubare.

I reati di De Simone

Il 25enne di Bergamo ha sulle spalle una storia di reati più lunga e pesante del brianzolo. Già nel 2017 De Simone, allora minorenne, ha scontato una condanna definitiva per una rapina aggravata su un treno tra Orte e Roma, nel 2017, da minorenne contro un altro minorenne. Venne mandato in una comunità, dalla quale fuggì rubando un'auto. L'altra condanna definitiva è per un cumulo pene per ricettazione tra 2020 e 2022. Gli venne concessa la messa alla prova inizialmente, poi revocata, che lo portò a scontare gli ultimi due mesi in carcere

L'idea sbagliata

De Simone avrebbe spiegato che l'idea era stata sua e di essersi portato l'amico come spalla. Il piano era rapinare Muttoni, che il giovane pensava essere benestante. Era infatti già stato da lui più volte, dato che il 57enne affittava casa sua, specificando però che la bisognasse condividere con lui. De Simone e i suoi amici erano stati da Muttoni almeno un paio di volte.

L'azione

I due si sono mossi in treno, con passamontagna, pistola finta e della cocaina che hanno consumato prima dell'azione. Sono entrati dalla porta di ingresso, mai chiusa a chiave. Sarebbe stato quindi de Simone a colpire Muttoni con il calcio dell'arma, Vetere ha dato due pugni e poi, su ordine dell'altro, sarebbe uscito a controllare se le chiavi della Golf erano nell'auto. De Simone ha rubato così la sola banconota da cinquanta euro trovata nel portafogli di Muttoni.

Ha preso poi la golf e portato il complice alla stazione di Ponte San Pietro per fargli prendere il treno, mentre lui è tornato in auto.

Non è un caso chiuso

Il caso tuttavia non è chiuso perché, anche se è vero che entrambi gli indagati hanno reso dichiarazioni spontanee confessorie riscontrate dalle indagini, devono ancora sostenere l'interrogatorio di convalida del fermo, previsto per giovedì 14 marzo davanti al gip Alessia Solombrino (de Simone con l'avvocato Luca Bosisio e Vetere con l'avvocato Giorgio Conti del Foro di Milano). I carabinieri, coordinati dalla pm Letizia Ruggeri, sono attivi infatti su altri fronti, perché non è escluso che ci siano altre persone coinvolte, con l'ipotesi di favoreggiamento, nella fase precedente o successiva del delitto.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali