Denunciato il capo di una banda di ladri che rubava nei cimiteri, un colpo anche a Bergamo
L'uomo è un ventisettenne nomade. La denuncia è scattata dopo che si è presentato in caserma a Milano per denunciare lo smarrimento dei suoi documenti. Le indagini proseguono per identificare i complici
Aveva atteso la chiusura serale del cimitero di Sesto San Giovanni prima di colpire insieme ad almeno altri quattro complici: dopo aver tranciato il cancello con un flessibile avevano forzato la porta del magazzino e rubato utensili per un valore complessivo di circa 4 mila euro.
Partendo da questo furto gli investigatori del nucleo operativo di polizia giudiziaria della polizia locale del comune milanese hanno quindi ricostruito una scia di colpi analoghi, sia per modus operandi sia per la tipologia della refurtiva, messi a segno tra le province di Lecco, Milano e Bergamo.
La banda di ladri
Ad essere denunciato a piede libero è stato M. H., un nomade di 27 anni, ritenuto essere l’uomo a capo della banda. Gli agenti, diretti dal comandante Fabio Brighel, sono risaliti ai criminali grazie all’analisi delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza. Decisivo un fermo immagine che ha isolato un singolarissimo tatuaggio del ventisettenne, che riportava il nome della compagna dell’indagato. Fidanzata che poi è risultata essere la proprietaria del veicolo utilizzato per caricare gli utensili rubati.
«Ringrazio gli agenti che hanno condotto queste lunghe indagini – ha commentato il sindaco Roberto Di Stefano – e sottolineo ancora una volta l’importanza di avere sul territorio uno specifico nucleo operativo di polizia giudiziaria che abbiamo fortemente voluto e che sta dando grandissimi risultati. Anche l’utilizzo delle nuove tecnologie, come in questo caso, si è rivelato fondamentale».«Dalle indagini della polizia locale di Sesto San Giovannni – ha aggiunto ai colleghi di PrimaLaMartesana l’assessore alla sicurezza Claudio D’Amico - è scaturito un filone che ha interessato altre province, a dimostrazione della professionalità e della preparazione dei nostri agenti».
Oltre ai furti anche un inseguimento
A dicembre lo stesso veicolo utilizzato per mettere a segno i colpi era stato intercettato nel territorio di Liscate da una pattuglia della polizia locale dell’Unione dei comuni dell’Adda Martesana. Il veicolo, dopo un pericoloso inseguimento tra strade statali e viabilità urbana, era stato speronato e buttato fuori strada, ma la banda era riuscita a scappare.
L’epilogo
Il leader della banda è risultato irrintracciabile fino a qualche giorno fa quando, probabilmente ignaro dello sviluppo delle indagini, si è presentato in una caserma di Milano per denunciare lo smarrimento dei documenti. Identificato, l’uomo è stato informato dei procedimenti a suo carico ed è finito nel registro degli indagati. Sono in corso le indagini per individuare gli altri componenti della banda. Gli investigatori ritengono che il gruppo possa essere responsabile di altri colpi.