da collezione o da guerra?

Detenevano armi. Condanne per 10 anni

Detenevano armi. Condanne per 10 anni

Un arresto casuale nel Bolognese, nel 2015, per un giro di droga aveva portato sulle tracce di alcuni bergamaschi. Nel bagagliaio dell’Audi dei fermati i carabinieri avevano trovato un mitragliatore. Sul telefonino di uno dei sospettati si risaliva a un contatto bergamasco. Le indagini hanno portato a scoprire che un autista dell’Atb di Bergamo con sua moglie (infermiera), il fratello dell’autista (armaiolo) e la moglie dell’armaiolo detenevano un “arsenale” che, secondo l’accusa serviva per il traffico illecito di armi. Il cognato dell’infermiera si era prestato a detenere in custodia le armi in un cascinale a Nembro. Per la difesa, invece, era soltanto una passione per le armi da vendersi nel giro dei collezionisti. La maggior parte non funzionanti. Insomma: armi da guerra o armi da collezione? Per la procura gli Ak 47 di fabbricazione jugoslava, mitragliatrice Skorpio, un fucile anticarro, pistole, baionette e pugnali erano armi da guerra. Per questa detenzione il pm Emanuele Marchisio aveva chiesto sei anni di carcere per l’autista e la moglie, tre anni per l’armaiolo e tre anni e otto mesi per il cognato. Alla fine del dibattimento il Giudice dell’udienza preliminare Maria Luisa Mazzola ha comminato la metà delle pene richieste: tre anni e quattro mesi all’autista Atb, tre anni alla moglie, due anni con pena sospesa al fratello armaiolo e un anno e quattro mesi al cognato. Mentre per la moglie dell’armaiolo un’ammenda di 60 euro per alcune irregolarià nella denuncia delle armi. Visto il ridimensionamento della sentenza i legali difensori si dicono moderatamente soddisfatti poiché la sentenza si inquadra nel contesto del collezionismo e non nel traffico di armi.