Diario di un tifoso da Rovetta #9 Dalla Cina per la Dea, con passione

Questa mattina l’Atalanta si sta godendo una meritata mezza giornata di riposo dopo le fatiche di ieri. Il giorno dopo l’amichevole contro il Brusaporto è stato uno dei più tosti dall’inizio dei lavori: al mattino, dopo qualche esercizio sul campo a porte chiuse, i giocatori si sono trasferiti negli ormai familiari boschi di Lantana e hanno affrontato un lavoro fisico particolarmente pesante. La seduta del pomeriggio, invece, è cominciata con una lunga sessione in palestra, per poi proseguire sul prato verde del Marinoni, sotto una tribuna come al solito piena. Dopo i dieci minuti giocati nell'amichevole, conditi da due gol, ieri è arrivato anche il primo giorno pieno coi compagni per Andrea Petagna, chiamato a vincere la concorrenza di Vido e soprattutto Cornelius per confermarsi come ariete principe del 3-4-3. Perché i ranghi siano finalmente completi manca ormai solo Mattia Caldara: il centrale di Scanzorosciate affronterà sabato mattina le visite mediche di rito e nel pomeriggio parteciperà al suo primo allenamento stagionale. Intanto c’è da registrare il primo stop: Joao Schmidt è ai box già dall’amichevole di mercoledì. Il brasiliano ha accusato un fastidio al baselletto ileo-tibiale ed è stato costretto a fermarsi, ma dovrebbe rientrare a breve. Domani doppia seduta a porte aperte: mattino alle 9.30, pomeriggio alle 17.
Dalla Cina per la Dea. Quella di ieri pomeriggio è stata una giornata particolarmente movimentata in tribuna: la consueta ventata di gioventù ed entusiasmo portata dai ragazzi dell’Atalanta Football Club Clusone è raddoppiata grazie alla presenza dei loro omologhi cinesi. Come ci ha spiegato Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega e tifosissimo, l’Atalanta ha attivato da ormai tre anni un rapporto di collaborazione con la squadra di Chinese Super League dello Yanbian, espressione dell’omonima prefettura autonoma confinante con la Corea del Nord. Nell’ambito di questo rapporto, è ormai tradizione che alcuni dei giovani giocatori dello Yanbian vengano a Zingonia per tre settimane di Camp, con annessa visita alla prima squadra. In tribuna era presente anche la vecchia conoscenza Luca Ariatti, con cui abbiamo scambiato due chiacchiere: «Sono qui perché vivo a Bergamo e mi fa sempre piacere vedere l’Atalanta, tra l’altro io qui ho fatto anche dei ritiri e quindi mi tornano in mente tanti bei ricordi. Ora sono un procuratore e ne ho approfittato per dare un’occhiata al mio assistito Filippo Melegoni».








Lavoro sul campo. Dopo gli esercizi in palestra e il consueto riscaldamento tecnico, il gruppo si è diviso in due: mister Gasperini ha lavorato sull’uscita palla al piede dalla difesa, schierando le due prime linee in uno spazio ristretto e sottoponendole al pressing di quattro giocatori; il resto del gruppo invece si è allenato al tiro. Ogni volta che Gomez era in procinto di tirare, i piccoli calciatori dell’Atalanta Football Camp hanno intonato il coro «Papu, Papu, Papu», scatenandosi quando le conclusioni dell’argentino hanno bucato la resistenza degli estremi difensori. La giornata di duro allenamento ha avuto il suo sfogo nella partitella finale, proverbialmente amata dai giocatori di qualsiasi categoria. Da notare che inizialmente il Papu e Ilicic non hanno partecipato, dedicando un po’ di tempo a provare qualche calcio di punizione: i loro piedi fatati possono fare male da calcio da fermo e lo sloveno in particolare sembra poter colmare la lacuna annosa che l’Atalanta ha mostrato in questo senso (nella gallery puoi trovare una sequenza fotografica di una sua precisissima realizzazione).
Il tifoso del giorno. Ieri abbiamo incontrato il mitico Lissa, una delle anime di Chei de la Coriera. Anche lui, come tutte le persone con cui abbiamo parlato, sembra molto carico per la stagione a venire: «Seguo l’Atalanta da quando ho 7 anni e dai 16 sono una presenza fissa allo stadio. Sono molto curioso di conoscere bene i nuovi arrivi. Abbiamo preso tanti ragazzi stranieri e non sono nomi conosciutissimi, però visto il recente passato, da De Roon in avanti, mi aspetto qualcosa di buono anche quest’anno. Considerando che siamo arrivati quarti senza avere un centravanti prolifico in termini di reti spero molto in Cornelius. Per far fronte ai tre impegni ci vuole una rosa ampia e soprattutto equilibrata. All’inizio bisognerà capire cosa verrà privilegiato. Io penso che tutto passi dalla salvezza, poi il resto vien da sé. Per quanto riguarda le trasferte, la partita di Altach contro il Dortmund sarà un bell’allenamento in vista dell’Europa League. Abbiamo due pullman già pieni e il terzo è in allestimento: vediamo dove arriveremo».