Meno 18 percento di tabagisti

Il divieto di fumo nel mondo Ora che la Legge Sirchia ha 10 anni

Il divieto di fumo nel mondo Ora che la Legge Sirchia ha 10 anni
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La legge Sirchia spegne le sue prime dieci candeline. Per chi non la conoscesse, con questo nome si intende il provvedimento varato dal governo italiano nel 2003 e che prevede il divieto di fumo in bar, ristoranti, uffici e tutti gli altri luoghi aperti al pubblico. Fino ad oggi, proprio grazie a questa legge, sono tanti i benefici registrati dall’intera popolazione italiana.

Anche se, mentre la fascia più matura dei cittadini sembra aver ben recepito il vero significato e contenuto di questa legge, i giovani, invece, pare non abbiano accolto lo stesso messaggio. Infatti le statistiche registrano un incremento importante tra i fumatori al di sotto dei 15 anni. Si tratta di bambini tra gli 11 e i 12 anni che comprano regolarmente pacchetti di sigarette. Ma anche i ventenni non sembrano dare il buon esempio. Non sono ancora disponibili i dati dello scorso anno, ma nel 2013 la percentuale più elevata di fumatori si osservava tra i 25 e i 34 anni (36,2%) e tra i 20 e 24 anni (34%). Sorte diversa per le donne, in cui si registra un aumento di fumatrici tra le over 40.

«Da molti anni il Dicastero che rappresento – ha detto il ministro Lorenzin – è impegnato nella lotta contro questo nemico difficile da abbattere. Sono convinta che sia fondamentale agire sui giovani in via prioritaria per evitare che i nostri ragazzi entrino nella spirale di questo vizio che, purtroppo, è tornato ad essere di moda tra loro. Dobbiamo fare in modo che non fumare divenga cool, educando e informando adeguatamente i giovani».

 

 

I primi bilanci. Dopo dieci anni si possono iniziare a fare i primi bilanci. Grazie a questa legge e al costante impegno del Ministero della Salute e del Servizio Sanitario Nazionale per la prevenzione del tabagismo e delle patologie correlate al fumo, in questo primo periodo sono stati raggiunti risultati molto interessanti. Innanzitutto si è registrato un significativo crollo del numero di fumatori, nell’anno passato, infatti, gli appassionati tabagisti sono diminuiti del 18 percento. Inoltre sarebbero in netta riduzione anche i ricoveri da infarto e si assisterebbe ad una diminuzione del 25 percento sulle vendite dei prodotti del tabacco.

Il divieto di fumare nel mondo. Le legge a favore del divieto di fumo nei luoghi pubblici non è ancora una diffusa in tutti gli stati del mondo. Il primo Paese ad aver affrontato questo argomento è stata la California, adottando una legge antifumo sui posti di lavoro già nel lontano 1994, oltre che un divieto di fumo totale negli spazi chiusi a partire dal 1998. L'Irlanda, invece, è stata la prima nazione a bandire il fumo in tutti i luoghi di lavoro chiusi nel marzo 2004. Rimanendo sempre nel nord Europa, il divieto antifumo nel Regno Unito è entrato in vigore a partire dal 1º luglio del 2007. Sempre del 2007 la legge varata dalla Danimarca, che proibisce in maniera ufficiale il divieto di fumo in bar, club e ristoranti. Stessa sorte nell’anno successivo per Francia, Olanda e Romania. Chiude la lista la Spagna, con una legge entrata in vigore il 2 gennaio del 2011.

 

 

Un’indagine mondiale. Nei mesi passati il Corriere.it ha pubblicato un interessante studio condotto dall’Università di Washington a Seattle, in cui si è cercato di stimare il consumo di sigarette in 187 Paesi nel periodo 1980-2012. È emerso che dal 1980 il numero di persone che fumano tutti i giorni è diminuita notevolmente, anche se a causa della crescita della popolazione il numero di fumatori è aumentato, arrivando a sfiorare il miliardo di persone. I ricercatori hanno dichiarato che nell’arco di tempo da loro considerato, la prevalenza di chi si accende sigarette tutti i giorni fra gli uomini è scesa dal 41 percento al 31 percento, mentre per le donne c’è stato un calo dal 10,6 percento al 6,2 percento.

Ma ancora una volta sono i più giovani a far rialzare le statistiche. Infatti a causa però della crescita della popolazione con più di 15 anni, in realtà il numero di uomini e donne che fumano tutti i giorni è passato dai 721 milioni del 1980 ai 967.000.000 nel 2012, con un +41 percento tra i maschi e un +7 percento tra le donne. Sempre consultando lo studio emerge che il numero di bionde accese in tutto il mondo è aumentato del 26 percento.

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