Donna trovata senza vita ad Alzano, autopsia «più complicata del previsto». Resta il giallo
L'esame a cui è stato sottoposto il cadavere non avrebbe dato risposte chiare e immediate, secondo la pm. La vittima è una 44enne di origine marocchina

È durata quasi tre ore l'autopsia, svolta oggi (lunedì 7 aprile) all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, sul corpo della 44enne di origini marocchine trovata senza vita la mattina di ieri sul greto del fiume Serio ad Alzano Lombardo, al confine con Ranica, sotto il cavalcavia della provinciale 35.
Il giallo resta tale
Intercettata all'uscita della camera mortuaria poco dopo le 18, la pm Giulia Angeleri - incaricata delle indagini - ha rilasciato una dichiarazione stringata: «Le cose sono più complicate del previsto, continuiamo a lavorarci». Il giallo, dunque, resta tale. Almeno per ora.
La conferma in serata, quando i carabinieri hanno diffuso un comunicato stampa sull'esito dell'esame autoptico:
«Pur confermando l’assenza di evidenti segni di violenza sul corpo, l’esito dell’esame, finalizzato a stabilire la causa della morte, non è stato dirimente, così da richiedere l’effettuazione di ulteriori accertamenti di natura tossicologica ed istologica che
saranno svolti nei prossimi giorni»
L'identità della vittima
In realtà, un passo avanti importante rispetto a ieri è stato fatto. Gli inquirenti, infatti, sono riusciti a identificare la vittima, rivenuta da un passante nella mattinata di domenica mentre giaceva sul greto del Serio con addosso solo della biancheria intima nera e una canottiera bianca arrotolata sotto il seno. Si tratta di una 44enne (classe 1981) di origini marocchine con alle spalle quello che gli inquirenti hanno definito un «percorso di vita difficile». Come ha riportato il Corriere Bergamo, non viveva in Bergamasca, ma qui risiederebbero dei suoi parenti.
L'ipotesi è omicidio
La Procura di Bergamo ha aperto un fascicolo per omicidio volontario contro ignoti, l'ipotesi più grave, proprio per non escludere alcuna strada investigativa. Al momento del ritrovamento, la donna non aveva con sé nulla e il cadavere era asciutto: non sarebbe quindi entrato in contatto con l'acqua del fiume. Sin dai primi rilievi è stato reso noto che il corpo mostrava lividi ed escoriazioni, ma nessuna ferita d'arma da taglio o da fuoco.
Gli elementi raccolti fanno pensare che il decesso possa risalire ad almeno 48 ore prima del ritrovamento. I dettagli aprono dunque a uno scenario inquietante: l'assassino (o gli assassini) potrebbe aver trasportato la donna già senza vita in quel punto del fiume per abbandonarlo. L'ipotesi del suicidio, invece, appare meno credibile al momento.