Dopo 10 settimane di crescita, diminuisce l'incidenza in Bergamasca: i dati Comune per Comune
Dal 12 al 18 gennaio si è scesi da 2.291 positivi ogni centomila abitanti agli attuali 1.866. Ancora 31.804 over 50 non vaccinati
Dopo dieci settimane di crescita ininterrotta dei contagi, l’incidenza settimanale dei nuovi casi in provincia di Bergamo diminuisce, determinando «un decremento della curva epidemica». A metterlo nero su bianco oggi (19 gennaio) è l’Ats di Bergamo nel monitoraggio periodico sulla diffusione delle positività sul territorio.
Nello specifico, dal 12 al 18 gennaio, in Bergamasca si sono contati 20.969 nuovi casi, contro i 25.711 della settimana precedente, ossia 4.742 in meno (una diminuzione pari al 18,4 per cento su base settimanale). Nello stesso periodo di tempo l’incidenza è scesa da 2.291 positivi ogni 100 mila abitanti agli attuali 1.866 ogni 100 mila bergamaschi. La media settimanale di contagi è diminuita da 3.673 a 2.996 positività.
«La scorsa settimana si era evidenziato un cambiamento nella crescita della curva, che presentava un incremento lineare e non più esponenziale – sottolinea l’Ats -. Prima di poter affermare un reale raffreddamento della crescita era necessario verificare l’effetto della riapertura delle scuole, nonché la diminuzione nella richiesta di tamponi che, apparentemente, si iniziava ad emergere. Il decremento rilevato nella settimana osservata permette di ipotizzare il raggiungimento del plateau della curva epidemica, ma sempre nella consapevolezza che la situazione rimane delicata per i tassi di incidenza ancora alti in termini assoluti».
Anche questa settimana nessun ambito territoriale risulta essere Covid free, ma tutti presentano un calo nei tassi d’incidenza, tranne quello della Val Brembana che evidenzia invece un leggero incremento. I Comuni in cui non è stato rilevato nessun nuovo positivo sono nel complesso 4: Azzone, Mezzoldo, Valleve e Vedeseta, mentre la scorsa settimana era rimasto “immune” solo Averara.
Le aree più e meno colpite
I territori con i tassi d’incidenza più elevati, superiori alla media provinciale, sono l’ambito della Valle Imagna e Villa d'Almè (2.212 casi incidenti ogni 100 mila abitanti), Alto Sebino (2.070 casi), Seriate (2.026 casi) e Monte Bronzone-Basso Sebino (2.005 casi), Val Seriana (1.925 casi), Val Brembana (1.923 casi) e Treviglio (1.919 casi).
Gli Ambiti con i tassi inferiori alla media provinciale sono Grumello del Monte (1.475 nuovi casi ogni 100 mila residenti), Val Seriana Superiore-Valle di Scalve (1.502) e Bergamo (1.770).
Ancora 31.804 bergamaschi over 50 non vaccinati
L’Ats ricorda anche che «fino al 15 giugno è stabilito l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto i 50 anni. Dal 15 febbraio tutti i lavoratori over50 del settore pubblico e privato soggetti all’obbligo vaccinale, per accedere al luogo di lavoro, devono possedere ed esibire il Green pass rafforzato, rilasciato esclusivamente in seguito alla vaccinazione (ciclo primario e dose booster) o all’avvenuta guarigione».
All’appello mancano ancora 31.804 bergamaschi tra i 50 e i 69 anni, persone che non hanno ricevuto ancora la prima dose di vaccino. «Questo bacino di popolazione rappresenta un elemento di criticità importante per lo stato di salute della popolazione bergamasca – aggiunge l’Ats -, in quanto è composto in grandissima misura da popolazione attiva dal punto di vista lavorativo».
«In sintesi – conclude il monitoraggio -, pur a fronte del decremento dei numeri assoluti di casi incidenti e dei relativi tassi d’incidenza settimanali che fanno intravvedere un importante spiraglio di ottimismo, la situazione rimane delicata, tenuto conto dell’importante presenza della variante Omicron e del permanere della variante Delta».