Dopo Bergamo, anche Clusone ha il supermercato aperto h24
La provincia sonnacchiosa, improvvisamente è diventata insonne. Merito (o colpa) di Carrefour. Il colosso francese della grande distribuzione, infatti, da un anno a questa parte ha deciso di cambiare totalmente le abitudini all'acquisto degli italiani, inaugurando una serie di punti vendita aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette. La politica che nel 2012 riguardava solo alcuni punti di forte passaggio a Milano, è ora diventata un fenomeno che si è ramificato anche nella provincia italiana. E Bergamo lo sa bene, visto che l'estate scorsa i Carrefour di Valtesse e quello alla Clementina sono stati scelti dal gruppo per sperimentare questa strategia di vendita anche in terra orobica.
Supermercato aperto sempre anche a Clusone. A distanza di un anno, l'esperimento di Carrefour si amplia: da lunedì 6 giugno, infatti, anche il punto Carrefour di Clusone, precisamente quello di via Sant'Alessandro, sarà aperto tutti i giorni a tutte le ore. Dalla provincia alla profonda provincia insomma. Una mossa commerciale che si innesta su un territorio in cui i commercianti, da tempo, cercano una soluzione alla perdurante crisi. E così, mentre l'associazione ClusoneCentro cerca un modo per riportare la gente nelle botteghe sotto casa, la grande distribuzione si ingegna sempre più e gioca le sue carte. Difficile prevedere se l'apertura no-stop si rivelerà un successo, ma certo offre un'opzione in più a tanti. Nel punto vendita di via Baioni, ad esempio, nelle ore notturne la clientela è limitata, ma comunque c'è. A ridosso dei weekend giovani e giovanissimi passano alla ricerca di spuntini e bevande (ma la vendita degli alcolici è vietata dopo le 23.45). Ma ci sono anche lavoratori che, per colpa dei turni, si trovano gli orari della giornata scombussolati e approfittano della cosa per fare la spesa. Nessuna invasione notturna, nessuno stravolgimento delle abitudini, ma certamente un'opzione in più.
Un modello che funziona? Per ora, in Italia, soltanto Carrefour ha deciso di seguire questa strada. Ma lo sta facendo in modo massiccio: Cremona, Gallarate (Varese), Vigevano (Pavia), Roma Tor Vergata, Caserta, Varese, Avellino, Trapani, Palermo, Como, Napoli, Massa Carrara, Calenzano (Firenze), Torino, Genova, Benevento, Lucca e molte altre città e cittadine hanno, dall'estate scorsa circa, almeno un punto vendita dell'insegna francese aperto tutti i giorni a tutte le ore. Un fenomeno di cui i media nazionali (se non rare eccezioni, come Linkiesta) non si sono occupati, ma che ha invece incuriosito molto la gente, e di conseguenza anche la stampa locale. Che non ha dimenticato di sottolineare il problema dei nuovi turni dei lavoratori, "costretti" per appena 8 euro in più rispetto al turno classico a fare le ore piccole. Uno scontro sindacale che, però, non ha portato Carrefour a optare per il passo indietro. Anche perché, con questa mossa, ha in parte spiazzato la concorrenza: la Coop, interrogata sulla possibilità di seguire la strada delle aperture notturne, ha spiegato che «non essendo un mercato enorme, chi si posiziona per primo occupa tutto lo spazio». In altre parole, Carrefour s'è preso questo spazio.
Ma è un modello che funziona? L'azienda, stando a quanto riportato da Linkiesta alcuni mesi fa, non rilascia dati sulle vendite o sulle tendenze, né commenta la scelta di compiere nuove aperture di questo tipo. Spiegano soltanto che è un modo per «andare incontro alle esigenze di una società in mutamento e con nuovi bisogni di flessibilità». Molti storcono il naso: sicuramente il modello ha senso a New York, Londra, Parigi, finanche Milano. Ma a Bergamo? E a Clusone? Lo dirà il tempo. Intanto, però, la provincia sonnacchiosa si riscopre un po' più sonnambula. Anche nelle valli.