ce la faremo

Dopo gli spettri, bar e negozi di Zanica adesso ci credono

Davide del Fandango Spirits: «La clientela ha risposto: pensavamo peggio. E non c’è bisogno di fare il carabiniere, sono tutti rispettosi». Il parrucchiere Zampoleri: «Due settimane non semplici, ma il lavoro c’è». Tolotti: «Chi non ha chiuso, ha visto scene che mai avrebbe voluto»

Dopo gli spettri, bar e negozi di Zanica adesso ci credono
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di Matteo Simeone

Iniziata la fase 2, molti sono stati gli esercizi commerciali che hanno potuto riaprire i battenti e respirare un po’. Ma qual è la situazione reale? Come se la passano le attività di Zanica? Per capirlo ci siamo rivolti (a campione) direttamente agli esercenti che lavorano in paese.

Partendo da Davide Danelli, manager del Fandango Spirits. Il locale, aperto da meno di un anno, ha alzato nuovamente le serrande lo scorso 19 maggio. Davide racconta: «L’impressione è, nel complesso, positiva: non potevamo pensare che il motore girasse a pieno regime, usando un paragone, quindi direi che queste due settimane sono state positive. La clientela, infatti, ha risposto: pensavamo peggio». Cosa ancora più importante, però, il buon senso degli avventori: «La clientela si è dimostrata rispettosa delle norme di distanziamento sociale. Questa era la cosa che temevo: fare il carabiniere se qualcuno avesse preteso di fare ciò che voleva. Invece nulla di tutto ciò è successo, è un buon primo passo».

Abbiamo proseguito la nostra indagine spostandoci nel campo dei parrucchieri. Lo abbiamo fatto intervistando Marco​​​​​​ Zampoleri​, proprietario del salone Donna In: «Ho chiuso i battenti per due mesi e mezzo, riaprendo il 18 maggio. Sto parlando di qualcosa di davvero apocalittico, più grande di tutti noi. Dunque le difficoltà sono molte: si sono persi introiti, ma anche clienti a causa del Covid». Nel settore, poi, le restrizioni hanno reso tutto più complicato: «Dovendo utilizzare mascherine e seguire molte precauzioni, tutto diventa più difficile. Non solo per me, ma credo per tutti. Le prime due settimane, quindi, non sono state semplici: sia io che i clienti ci siamo dovuti abituare alla novità. Fortunatamente, avendo sempre ricevuto su appuntamento, questa nuova regola non mi ha dato fastidio. Ora il lavoro c’è, la mia preoccupazione riguarda il futuro: spero che tutto possa tornare come prima nel più breve tempo possibile».

«In ultimo - conclude - vorrei ringraziare tutte le persone, sanitari e volontari in primis, che hanno combattuto e che ancora combattono contro il Covid. Da ex alpino, sono grato per ciò che è stato fatto alla fiera di Bergamo. Se tutto potrà tornare come prima, sarà anche merito di tutte queste persone».

Infine, ci siamo rivolti a Emanuela Tolotti, proprietaria de «Il salumiere»...

L’articolo completo e altre notizie su Zanica a pagina 44 del numero di PrimaBergamo in edicola fino all'11 giugno, oppure sull'edizione digitale QUI.

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