Il provvedimento

Dopo la rissa con lanci di sgabello e bicchiere, chiuso per 15 giorni un bar di Treviglio

Lo scorso 30 giugno, era degenerata una discussione per motivi politici tra i titolari marocchini e un giovane connazionale

Dopo la rissa con lanci di sgabello e bicchiere, chiuso per 15 giorni un bar di Treviglio
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Erano volati sgabelli e bicchieri, adesso arriva il conto: la scorsa giornata (lunedì 7 luglio), la Questura di Bergamo ha chiuso il Coffee bar di Treviglio, dove il 30 giugno in tarda serata era avvenuta una rissa tra i titolari, di origini marocchine, e un loro giovane connazionale.

La rissa per motivi politici

Secondo quanto riportato da PrimaTreviglio, quella notte erano circa le 22 quando un cliente 28enne aveva iniziato a discutere con uno dei gestori. Alla base del diverbio, pare ci fossero motivi politici collegati al Paese di provenienza. Quando la lite si è fatta più movimentata, i fratelli nordafricani proprietari del locale lo hanno invitato ad andarsene, ma quello per tutta risposta ha afferrato uno sgabello e l'ha scagliato contro di loro.

Uno dei baristi, allora, ha reagito tirandogli un bicchiere, colpendolo al volto e provocando ferite a un occhio e a un orecchio, che gli sono costate una prognosi di trenta giorni. Sul posto è stato richiesto l’intervento di un’ambulanza, seguita poi da una pattuglia dei carabinieri di Treviglio e da una volante del Commissariato di polizia cittadino.

Il ragazzo è stato accompagnato in ospedale e sia lui che i baristi sono stati arrestati per rissa aggravata e lesioni. Il giorno seguente, i titolari dell'esercizio sono comparsi davanti al giudice del Tribunale di Bergamo nel processo per direttissima, dove si sono giustificati di aver reagito all’aggressione da parte del cliente. Per loro è stato comunque convalidato l’arresto, pur senza alcuna misura cautelare, e il processo è stato aggiornato all’11 luglio.

Chiuso per 15 giorni

Il provvedimento da via Noli, supportato da dettagliati riscontri forniti dai carabinieri, ha disposto la sospensione della licenza relativa all’attività di somministrazione di alimenti e bevande per quindici giorni, a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico.

«La condotta del titolare e degli avventori - si legge nella nota della Questura - ha determinato un grave pericolo per l’incolumità degli altri avventori presenti, determinando una situazione di pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica, le cui conseguenze sono state evitate dal pronto intervento dei carabinieri. Il provvedimento ha pertanto la finalità di interrompere immediatamente condotte che possano generare allarme sociale, considerato che gli interessi primari dell’ordine e della sicurezza pubblica devono prevalere sull’interesse privato alla prosecuzione dell’attività».