Doppio infanticidio a Pedrengo, sui social la madre scriveva: «I miei figli tenuti come gioielli»
Domani, 7 novembre, sarà interrogata dal gip Federica Gaudino. Su Facebook tre messaggi in cui parla dei bambini uccisi
Sarà interrogata nella mattinata di domani, martedì 7 novembre, dal gip Federica Gaudino la ventisettenne di Pedrengo accusata di duplice infanticidio. Avrebbe, infatti, ucciso i due figli di quattro e due mesi d'età a distanza di quasi un anno l'uno dall'altra: Alice il 15 novembre 2021, Mattia il 25 ottobre 2022.
La donna, Monia Bortolotti, è stata arrestata lo scorso sabato 4 novembre a Gazzaniga, nella casa del padre in cui viveva da ormai due mesi. Prima viveva con il marito 52 enne nella loro casa di via Falcone e Borsellino, a Pedrengo, ma dalla nascita del secondogenito i loro rapporti si erano incrinati.
L'indagine era partita a ottobre 2022: il decesso del secondo figlio aveva destato qualche sospetto nei carabinieri, in particolar modo per via delle analogie con il decesso della primogenita. Dagli accertamenti autoptici effettuati, è emerso un quadro inquietante: la morte del secondogenito sarebbe infatti riconducibile a un'asfissia meccanica acuta da compressione del torace. Ovvero, in un momento di pianto la madre lo avrebbe stretto forte a sé, fino a ucciderlo.
I messaggi sui social: «Tenuti come gioielli»
Mentre si attende l'interrogatorio, si scava tra i social dove la 27 enne avrebbe lasciato diversi messaggi riguardanti i figli. In uno di questi racconti - come riporta L'Eco di Bergamo - la donna ha rivelato un ricovero del piccolo Mattia a due settimane di vita: «apnea durante una poppata», aveva scritto lei, ma non è escluso - secondo gli inquirenti - che potesse trattarsi di un primo tentativo di omicidio andato a vuoto.
Altri messaggi, affidati a un gruppo Facebook, parlano dei due bambini. Uno risale al 1° febbraio, uno è stato pubblicato il 30 agosto e l'ultimo il 13 ottobre. Tutti e tre dopo l'avvio delle indagini nei suoi confronti. In uno scriveva «Sono mamma di due splendidi bimbi, Alice e Mattia, forse troppo perfetti per rimanere sulla Terra, sicuramente divenuti stelline troppo presto». Nel post di agosto, invece, il messaggio è molto più generico: «Per me amare significa stare accanto a qualcuno nella buona e nella cattiva sorte, ma non tutti sono capaci o disposti a questo».
Infine, nell'ultimo, parla per la prima volta delle accuse: «Ho sempre detto che non sarei riuscita a sopravvivere se anche il mio secondo bimbo mi avesse lasciato... Ed era vero, vado avanti solo per proteggere l’amore immenso che provo per i miei bimbi dalle accuse della Procura, perché i miei bimbi erano tenuti come gioielli, erano perfetti, erano la gioia che cercavo da una vita. Avendo avuto una mamma aggressiva psicologicamente, non riesco a concepire nemmeno la violenza verbale, tanto meno quella fisica, su nessun essere vivente, tanto meno i miei bambini!».