Dramma a Suisio: uomo di 71 anni cade dal tetto di una fabbrica e muore
Sul posto anche l'elisoccorso decollato da Bergamo. Vani i tentativi di rianimarlo, sarebbe morto sul colpo
Sul posto è arrivato anche l’elisoccorso ma non c’è stato niente da fare. Questa mattina (martedì 16 febbraio) A. V., un uomo di 71 anni, ha perso la vita dopo essere precipitato dal tetto della Gemtex, azienda di Suisio che produce nastri elastici per abbigliamento.
L’incidente si è verificato intorno alle 10.15, in via Guglielmo Marconi. La vittima è residente a Trezzano Rosa, nel Milanese, e collabora con il titolare di una ditta della provincia di Monza Brianza che si occupa di impianti elettrici. Il settantunenne è salito sul tetto del capannone con una scaletta e, mentre stava eseguendo alcune operazioni di manutenzione e sostituzione di lampioncini, è precipitato al suolo.
Secondo quanto è stato ricostruito dalle autorità e dai tecnici dell'Ats arrivati sul luogo dell'incidente, l'anziano avrebbe poggiato il piede su un lucernario della copertura che si è sfondato sotto il suo peso. Il lucernario era in una posizione ben visibile, ma non ci sono testimoni diretti dell'accaduto che possano riferire nel dettaglio in che modo si stesse muovendo la vittima.
L'anziano è precipitato all'interno del capannone da un dislivello di circa 6 metri, riportando un forte trauma cranico. A lanciare l'allarme sono stati i lavoratori presenti all'interno dell'azienda, visto che le condizioni dell'uomo sono parse fin dal primo momento critiche. Sul luogo dell'incidente è intervenuto il personale medico a bordo di due ambulanze ed è stato allertato anche l’elisoccorso, decollato da Bergamo. Purtroppo però i tentativi di rianimare l’anziano sono stati vani; l'anziano è deceduto prima dell'arrivo dei soccorritori e il personale medico non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo.
Sul posto, oltre ai carabinieri, è arrivato il personale tecnico dell'Ats di Bergamo dell'Ufficio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro di Bergamo Ovest-Treviglio per gli accertamenti del caso e ricostruire la dinamica dell'accaduto, in collaborazione con il magistrato di turno.
«Dall'inchiesta di polizia giudiziaria in corso si chiariranno gli aspetti contrattuali e le motivazioni della presenza dell'infortunato sul tetto dell'azienda – spiega il responsabile dell’Ats, il dottor Sergio Piazzolla -. In generale possiamo dire che la caduta dall'alto è una modalità di infortunio seppur in diminuzione come frequenza ma sempre ricorrente e di elevata gravità quando accade. L'accesso ai tetti e alle coperture degli edifici deve avvenire con le apposite misure di sicurezza fisse, come i parapetti, o individuali, come imbragature collegate ai dispositivi di trattenuta detti anche "linee vita"».
«È fondamentale che prima dei lavori si proceda alla ricognizione preventiva del tetto o della copertura – aggiunge Piazzolla - per individuare la presenza di lucernari o di possibili aperture, segnalarli e valutare se circoscriverli con transenne o ripari. Spesso la caduta avviene infatti mentre il lavoratore si sta muovendo all'indietro sul tetto e non si accorge della presenza del lucernario».