Il sondaggio di Repubblica

I due leader italiani più apprezzati sono gli opposti Gentiloni e Salvini

I due leader italiani più apprezzati sono gli opposti Gentiloni e Salvini
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Sono uno l’opposto dell’altro. Profilo istituzionale composto Paolo Gentiloni. Profilo da battaglia Matteo Salvini. Uno sempre in doppiopetto, l’altro, quando va bene, con camicia aperta e barba non troppo curata. Secondo il sondaggio realizzato da Demos per l’Atlante politico di Repubblica, sono nettamente i due leader più ascoltati e apprezzati dagli italiani in questa fase di incertezza politica.

Altro che uomini ombra. Nessuno ci avrebbe scommesso qualche mese fa, perché sembrava che il loro destino fosse quello di essere sempre uomini ombra. Gentiloni ombra transitoria di Matteo Renzi. Salvini ombra del solo monarca del centro destra, Silvio Berlusconi. Avrebbero dovuto essere dei comprimari a tempo, ma le cose sono andate diversamente. Renzi e Berlusconi arrancano, cercando di rivendicare una centralità politica che non hanno più. Invece quei due, con un fare un po’ sornione, si sono trovati in cima al podio senza troppa intenzione di scendere.

 

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Gentiloni si gode questo infinito prolungamento del suo Governo. Se lo gode in senso vero, in quanto tutti sono in tutt’altre faccende affaccendati e quindi lui può guidare la nave a riflettori spenti. Segue da fuori le polemiche che dilaniano il PD, sconsigliando a tutti l’idea di andare sull’Aventino. Meglio stare al timone, con le necessarie mediazioni. Lui ne è la dimostrazione.

Salvini dal canto suo è un intemperante che si è imposto invece di essere paziente. L’immagine è quella di sempre, del padano scarmigliato, ma i toni sono diversi, quasi più “gentiloniani”. Sa che la corrente tira dalla sua parte, che non c’è bisogno di agitarsi perché tutte le strade finiscano a convergere su di lui. I sondaggi lo danno già al 22 per cento a livello nazionale. Intanto nel Friuli il suo pupillo Fedriga sbanca sfondando il 50 per cento dei voti. Giorno dopo giorno toglie terreno da sotto i piedi del monarca Silvio.

 

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E Di Maio? Sul podio dei consensi avrebbero dovuto essere in tre: perché chi ha vinto davvero alle elezioni del 4 marzo è stato il giovane Luigi Di Maio, leader un po’ prefabbricato del 5Stelle. Invece il terzo gradino del podio è vuoto. E la cosa deve pur far pensare. Evidentemente ciò che unisce la coppia inattesa Gentiloni-Salvini è la strategia del fuoco lento. Aspettare per dimostrare l’inconcludenza del vincitore. Uno continuando a governare come nulla fosse. L’altro stando semplicemente a guardare, in attesa di una resa: o il governo a lui o elezioni. In un caso o nell’altro, ha solo da guadagnare.

Due opposti. È chiaro che Gentiloni e Salvini sono due opposti che in questo momento si dividono la torta dei consensi, ma non faranno mai nulla insieme. Sono due opposti veri, in tutto. Due opposti che hanno accettato però di convivere sui quei gradini alti del podio dei consensi, perché a tutt’e due conviene. E più stanno in alto, indifferenti l’uno ai piani dell’altro, e più gli italiani sembrano premiarli. Strani specchi di un paese che ha osato sparigliare le carte con il voto premiando la novità dei ragazzi dei 5Stelle e che però ora si rifugia tra le braccia di due leader scaltri e alla fine forse più affidabili. Uno per l’oggi, l’altro, a quanto pare, per il domani.

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